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Scuola e rugby insieme contro il bullismo

L’iniziativa è resa possibile grazie al Rotary Club Palermo presieduto da Bartolomeo Romano, che ha finanziato il progetto. Lo sport come strumento per arrivare alla legalità. In sintesi questo l’obiettivo dei tre incontri che si svolgeranno il 6, 13 e 20 maggio

PALERMO. Una presentazione in grande stile quella avvenuta all’istituto comprensivo Sciascia di Palermo per il progetto “Educare alla legalità attraverso i valori dello sport”. L’iniziativa è resa possibile grazie al Rotary Club Palermo presieduto da Bartolomeo Romano, che ha finanziato il progetto. Lo sport come strumento per arrivare alla legalità. In sintesi questo l’obiettivo dei tre incontri che si svolgeranno il 6, 13 e 20 maggio e che coinvolgeranno un centinaio di studenti delle scuole Sciascia dello Zen 1 (capofila),  Falcone dello Zen 2 e del comprensivo Basile di Tommaso Natale. Insieme all’associazione “Fare squadra per vincere” di Bruno De Cristofaro ed in collaborazione con l’Adv Holding Palermo Rugby del presidente Fabio Rubino, l’iniziativa ha scelto di coinvolgere gli studenti nello sport del touch rugby, una variante che implica meno contrasti fisici, ma più velocità ed agilità. Nei primi due incontri i ragazzi svolgeranno due attività parallele. Un lavoro di aula, con visualizzazione di filmati, studio del rugby e dibattiti legati al rispetto delle regole nello sport, ma più in generale nella società, e successivamente, un allenamento seguito dai tecnici del Palermo rugby che si svolgerà al campo “Diamante” e che prevede anche un vero “terzo tempo”. 


Nell’ultimo incontro è previsto il torneo presso il campo del Coni che si trova all’interno della Favorita. A fare gli onori di casa per la presentazione, il dirigente scolastico della scuola Sciascia, Roberta Sbrana. Tra gli ospiti, il presidente del Rotary club Palermo, Bartolomeo Romano, l’assessore comunale alla pubblica istruzione, Francesca Grisafi, l’assessore comunale allo sport, Alessandro Anello, il presidente provinciale del Coni, Giovanni Caramazza, Rosa Stella Amoroso, coordinatrice del progetto, Bruno De Cristofaro e Fabio Rubino. «Per noi è stato uno sforzo importante – dice Bartolomeo Romano – ma assolutamente significativo. Perchè lo sport oggi per i ragazzi è fondamentale.


E soprattutto il rugby insegna agli studenti il rispetto delle regole. Fondamentale per vivere in una società civile. È una piccola goccia nel mare, ma il mare è fatto di tante altre piccole gocce». «Vivere una simile esperienza in un quartiere con tutte le problematiche che lo caratterizzano – dice la Grisafi – sarà di aiuto e di stimolo per questi ragazzi. Perchè lo sport, il rugby, soprattutto, aiuta la mente ed il corpo. Il rispetto delle regole è l’unica via per la legalità». «Il nostro obiettivo – dice Bruno De Cristofaro – è fare vivere a questi ragazzi i valori ed i sentimenti che prova solo chi è stato o chi è un giocatore di rugby. Perchè è uno sport che inculca messaggi forti ed importanti di rispetto delle regole, dell’avversario e dell’arbitro. Ora il nostro compito è quello di trasmetterli a questi ragazzi». «Siamo onorati di far parte di questa splendida iniziativa – dice Fabio Rubino – Il nostro compito è quello non di fare diventare i ragazzi dei giocatori di rugby, ma quello di seguirli per insegnare loro alcuni valori fondamentali del nostro sport».

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