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Triplo, La Mantia: il sogno d’argento diventa realatà

Dopo la Incerti, seconda medaglia siciliana agli Europei di atletica di Barcellona. E Gibilisco è quarto nel salto con l’asta

BARCELLONA. È un sogno che diventa realtà, nella giornata delle donne e della Sicilia. Simona La Mantia mette fine ad un calvario durato troppe stagioni e si mette al collo la quinta medaglia italiana degli Europei, chiudendo al secondo posto, con 14,56, la finale del triplo donne.
Il suo podio fa il paio con quello della mattinata colto dalla Incerti in maratona (bronzo), e rimette in rotta la squadra femminile, fino ad oggi schiacciata dai colleghi maschi.
L'avvio della saltatrice palermitana è straordinario. La palermitana piazza subito un clamoroso 14,56, personale stagionale, e va in testa alla gara. Le altre balbettano, tranne l'ucraina Saladuha, che sfrutta alla perfezione il vento oltre il limite alle spalle (+2.5) ed atterra a 14,62. Nel terzo turno la Saladuha si migliora a 14,80, mentre l'azzurra (che fa nullo, e poi 13,97) trema sotto l'attacco della belga Bolshanova, anche lei sospinta dal vento (+2.0) capace di 14,55.
La qualificazione si chiude con La Mantia ancora d'argento, poi il quarto turno di salti non porta cambiamenti in classifica, e l'azzurra piazza un salto discreto, a 14,21.
Il sogno comincia a materializzarsi alla fine del quinto giro. Saladuha cresce di un centimetro, 14,81, La Mantia fa nullo, ma nessuna riesce a migliorarsi, e l'argento è ancora al collo dell'azzurra. La serie finale non porta altre novità, e quando la certezza della medaglia diventa tale, Simona si scioglie in un sorriso, mentre la gioia esplode di fronte alla tribuna solo dopo l'ultimo tentativo, ancora nullo, ma ormai del tutto platonico.
Per la siciliana, maglia Fiamme Gialle (ma di scuola Cus Palermo), allenata da Michele Basile, campionessa europea Under 23 a Erfurt 2005, e straordinaria promessa del movimento giovanile italiano solo qualche anno fa, è un ritorno dirompente, fragoroso, che riporta sulla scena un'atleta che a 27 anni ha già vissuto almeno un paio di vite in atletica.
Sicilia protagonista anche nella gara del salto con l'sta maschile, perché il rammarico di Giuseppe Gibilisco è grande. La sua delusione è quella di un campione che sa di valere e non si arrende. L'azzurro è quarto dopo un pomeriggio di grande intensità, coronato da un salto a 5,75 e compromesso (nella lotta per le medaglie) da tre errori a 5,85.
La gara diventa subito una partita a poker: Gibilisco salta i 5,60 alla prima, e va in testa con il francese Mesnil e il polacco Czerwinski. Passa la misura successiva, i 5,65, e quando l'ucraino Mazurik, che lo precede nel turno di salti, l'azzecca al primo tentativo decide di passare anche i 5,70. Una mossa ardita, che potrebbe aprire scenari da medaglia, o spalancare il baratro sotto l'azzurro. In tre superano i 5,70, e Gibilisco scivola indietro in classifica, fino al sesto posto. Si sale a 5,75 e qui Czerwinski fa un mezzo miracolo, perché dopo due errori a 5,70, spende sulla quota superiore l'ultimo salto a disposizione, riuscendo a superare l'asticella, e piazzandosi al comando parziale. Mazuryk pareggia subito, imitato da Lavillenie, mentre tutti gli altri sbagliano il primo tentativo, compreso Gibilisco, che non imbuca nemmeno l'asta, e ritorna indietro imprecando. L'azzurro però si riscatta subito, saltando alla seconda prova la misura, con un'azione elegantissima.
A questo punto è terzo in classifica, dietro Czerwinski e Mazurik, e davanti all'unico che non avrà problemi alle quote superiori, ovvero Lavillenie. Infatti proprio il francese vola subito oltre 5,80, mentre Mesnil è fuori e Gibilisco alza ancora la posta, rischiando tantissimo: passa infatti i 5,80, riservandosi i tre tentativi a 5,85. Mazurik supera i 5,80 alla seconda, Schulze e Michalski sono eliminati.
Restano in 4: Lavillenie (5,80), Mazurik (5,80), Czerwinski (5,75) e Gibilisco (5,75), in classifica in quest'ordine. Lavillenie non ha problemi nemmeno a 5,85. Czerwinski, che aveva commesso due errori a 5,80, fallisce e chiude. Va in pedana l'azzurro, che sbaglia tutti e tre i suoi tentativi (eccellente il primo, ma poi le energie vengono meno) e chiude al quarto posto. Lavillenie è campione d'Europa con 5,85, l'ucraino Mazuryk è argento con 5,80, il polacco Czerwinski è bronzo a 5,75 ovvero la stessa misura di Gibilisco.

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