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Mondiali, Abete: "Non siamo i favoriti"

Il presidente della Figc indica Brasile e Spagna come papabili al titolo di campioni del mondo. "Ma ce la metteremo tutta"

JOHANNESBURG. "Non siamo noi i favoriti, ma il Brasile e la Spagna". Così Giancarlo Abete, presidente della Figc, non usa tanti giri di parole per tirare fuori l'Italia dalla lotta per la riconquista del titolo mondiale. Abete garantisce che l'Italia, "proprio perché campione in carica", "ci proverà a bissare il successo di Berlino", ma non sarà facile.  "Del resto - ammette Abete - ci sono Nazionali che hanno fatto meglio di noi negli ultimi anni, conferma la classifica della Fifa. Ripeto: davanti a tutti metto il Brasile che, dall'alto dei suoi 5 titoli mondiali, parte sempre favorito; poi c'é la Spagna che, negli ultimi tempi, ha valorizzato diversi elementi. Poi ciò siamo noi con la Germania e l'Inghilterra. Al di là delle scelte di Lippi, c'é un problema oggettivo di ricambio generazionale con cui dobbiamo fare i conti. Il quinto posto attuale nella classifica della Fifa, del resto, lo conferma".   

Abete, che rivela di avere ricevuto le 'dimissioni anticipate' di Lippi già a dicembre, poi risponde al ministro per la Difesa, Ignazio La Russa che, a sua volta, ha stigmatizzato le frasi di Buffon e Cannavaro, in risposta agli strali di un altro politico, Roberto Calderoli. "La Federcalcio - sottolinea Abete, dopo essere sbarcato a Johannesburg - non ha il compito di alimentare le polemiche che non hanno collegamento con la realtà; sarebbe opportuno che fornisse il proprio contributo per il miglioramento del Paese. L'Italia ha grandi potenzialità e deve cercare di sfruttarle al massimo, tutti noi dobbiamo fare il possibile per migliorare le cose".  

Tornando al Mondiale, Abete sostiene che gli azzurri "hanno il dovere di provarci a rivincere il Mondiale. Questa è una manifestazione che viene ospitata per la prima volta dall'Africa e siamo tutti curiosi di vedere come andranno le cose. E' bello esserci, io mi emoziono ancora, altrimenti non sarei dove mi trovo". Gli azzurri, al proprio arrivo a Johannesburg, sono stati accolti da numerosi fan, alcuni dei quali indossavano le magliette d'ordinanza. Una piccola festa che ha fatto sorridere Cannavaro e compagni che successivamente si sono trasferiti nel quartier generale vicino Pretoria. Nel pomeriggio la prima presa di contatto con il terreno di gioco, smaltita la fatica per il lungo viaggio.

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