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Baggio: "Fare l'allenatore? Ci sto pensando"

Il divin codino dopo anni di silenzio medita di tornare sulle scene del grande calcio. "Stare in panchina è una sfida e io di certo non mi tiro indietro", ha detto

Milano. Andrea Monti, neodirettore della Gazzetta dello Sport, per descrivere l'esilio mediatico di uno dei più grandi giocatori italiani di sempre ha inventato il nome di un nuovo corpo celeste: Pianeta Baggio. E proprio da quel pianeta sono arrivati segnali di un possibile ritorno in pista dell'ex Pallone d'oro, questa volta come allenatore: "Dal divano di casa è facile guidare una squadra, ma potrei prendere in considerazione l'ipotesi di allenare in futuro. E' una sfida e a me le sfide piacciono".   

Baggio è tornato a parlare in occasione di un'iniziativa editoriale della Gazzetta con Raitrade dedicata alla sua carriera con 10 dvd dal titolo 'Io che saro' Roberto Baggiò. E' stata rotta così quella riservatezza che ha caratterizzato la vita del giocatore. Nonostante sia da tempo lontano dalle scene, continua a interessarsi di calcio, a partire dalla gara giocata ieri al Meazza: "Non era una partita facile quella dell'Inter contro il Chelsea - ha detto -. I nerazzurri hanno giocato bene, é chiaro che ci vuole un risultato importante al ritorno".        

Sulle altre squadre impegnate nella competizione europea, Baggio si è detto ottimista: "Tutte hanno la possibilità di ribaltare il risultato".    Baggio, che nella sua storia è stato spesso croce dei ct della Nazionale e delizia dei tifosi, ha parlato della questione di Cassano in azzurro: "Lui è un grande talento e può cambiare le partite in qualsiasi momento. Gli allenatori ovviamente hanno le loro esigenze ma Cassano ha la capacità di farsi valere. D'altronde le porte della Nazionale sono aperte per tutti e lo saranno anche per lui".     

Proprio della Nazionale è l'unica partita della sua carriera che Baggio vorrebbe rigiocare: "E' assurdo che si debba decidere un intero torneo in cinque minuti ai calci di rigore", ha detto riferendosi alla finale con il Brasile del Mondiale del 1994, persa ai rigori con errore dal dischetto anche del Divin Codino

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