"Sono come Rocky: prendo cazzotti, sono pieno di sangue ma continuo a dire all'avversario 'tira piu' forte che non mi fai male'". Ciro Ferrara usa una metafora cinematografica per spiegare la situazione delicatissima, personale e della Juventus.
Ma se non vuol finire ko, il tecnico bianconero dovrà immediatamente rispondere ai tre ganci inflitti dal Milan, già da domani sera, quando all'Olimpico di Torino, troverà il "suo" Napoli, negli ottavi di Coppa Italia. Una partita delicatissima, prima del difficile match di campionato in casa del Chievo. Insomma è come se due grossi pugili attendessero Ciro al varco.
"La sconfitta con il Milan non cambia le cose - dice l'allenatore -. Del cambio di allenatore si parla da diverso tempo. Conosco il loro pensiero della società, anche se sono adulto e vaccinato per capire che il destino di ogni allenatore è legato ai risultati. Se non ci sono, la società prenderà i provvedimenti che riterrà più idonei a cambiare la tendenza negativa. Se si dovesse passare dal mio esonero, non lo prenderei assolutamente come una sconfitta, ma come una crescita nella mia carriera che è all'inizio. E poi, come dice mia mamma, si chiude 'na porta e si apre nu' portone".
Ferrara: "Io come Rocky, i pugni non mi fanno male"
L'allenatore bianconero alla vigilia del delicato match di Coppa Italia contro il Napoli: "Il mio esonero? Si chiude una porta e si apre un portone"
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