Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Ora legale, è il momento di spostare le lancette: ecco perché l'Italia non vuole l'abolizione

Lancette dell'orologio un'ora avanti. È il weekend in cui scatta l'ora legale. Il cambio di orario è stato infatti fissato per le 2 della notte tra sabato 26 e domenica 27 marzo. In sostanza il sole sorgerà e tramonterà un'ora più tardi e per una volta si dormirà un'ora di meno.

Nella notte tra sabato 30 e domenica 31 ottobre, invece, si tornerà all'ora solare con lo spostamento di nuovo indietro delle lancette. La convenzione di cambiare l'ora nasce dall'esigenza di sfruttare meglio l'irradiazione del sole durante il periodo estivo, una regola dal 1980 secondo quanto stabilito dall'Unione Europea con una direttiva decisa del Consiglio. Successivamente nel 1994 con una seconda direttiva fu stabilito l'inizio e la fine dell'ora legale "dall’ultima domenica di marzo all’ultima domenica di ottobre in tutti gli Stati membri".

Ora legale, abolizione sì o no?

E come ogni anno ci si chiede se questa sarà l'ultima volta in cui si spostano le lancette. L'interrogativo al momento non ha una risposta, anche se all'orizzonte non sembra ci siano cambiamenti imminenti. Gli Stati del Nord Europa da tempo richiedono l'abolizione, l'Italia e la Spagna non sono d'accordo, perché dal cambio dell'ora deriva un grande risparmio energetico. Nel 2018 il parlamento europeo approvò con 410 voti a favore, 192 contrari e 51 astenuti la proposta di porre fine all’ora legale lasciando però libera scelta agli Stati membri. Al momento dunque l'Italia potrà mantenerla, le cose però potrebbero cambiare qualora nei prossimi mesi l’Unione europea decidesse di uniformare l'ora in tutti gli Stati membri con una direttiva generale.

Ora legale e risparmio energetico

Nei 7 mesi in cui sarà in vigore l'ora legale, che comincerà domenica 27 marzo, l'Italia risparmierà oltre 190 milioni di euro e avrà un minor consumo di energia elettrica pari a circa 420 milioni di kilowattora, che equivalgono al fabbisogno medio annuo di circa 150 mila famiglie. La stima arriva da Terna - la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale - che prevede "un importante beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 200 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera".
Nel periodo primavera-estate, i mesi che segnano il maggior risparmio energetico stimato da Terna sono aprile e ottobre, il mese che al 30 vede il ritorno all'ora solare. "Spostando in avanti le lancette di un'ora, si ritarda l'uso della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento", si legge in una nota.
Dal 2004 al 2021, secondo l'analisi della società guidata da Stefano Donnarumma, il minor consumo di energia elettrica per l'Italia dovuto all'ora legale è stato complessivamente di circa 10,5 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di oltre 1,8 miliardi di euro.

Tag:

Caricamento commenti

Commenta la notizia