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Oggi, lunedì 17 gennaio, è il Blue Monday: ecco perché è il giorno più triste dell'anno

Oggi, lunedì 17 gennaio, è il Blue Monday. Che significa? Significa che è il giorno più triste dell'anno, secondo quella che è una vecchia trovata pubblicitaria ma che da qualche anno a questa parte è diventata una credenza. Al terzo lunedì di gennaio tocca questa sorte. Nulla di scientifico ovviamente, ma una serie di condizioni rendono comunemente questo periodo dell'anno quello meno gradito. Non per tutti, sia chiaro.

Come nasce il Blue Monday

A idearlo, calcolando attraverso un'equazione questa data come quella più triste, sarebbe stato Cliff Arnall, psicologo dell’Università di Cardiff. Per arrivare al risultato avrebbe preso in considerazione alcune variabili tra cui il meteo, i sensi di colpa per i soldi spesi per i regali natalizi, la forma fisica trascurata dopo le feste, il ritorno dalle ferie, ovvero componenti che caratterizzano gennaio e che per questo, per molti, non è certo il mese della spensieratezza.

Ma tra una semplice teoria, da cui la stessa università ha preso le distanze, e il valore scientifico del Blue Monday c'è un oceano, tanto che questa trovata è nata solo da una campagna pubblicitaria di Sky Travel nel 2005. L'agenzia, infatti, lanciò uno spot per indurre i propri clienti a prenotare un viaggio per vincere la malinconia provata in questa triste e fredda giornata di gennaio.

Lo stesso Arnall, successivamente confessò di essere stato pagato per firmare il suo studio, così come accadde per il giorno più felice dell’anno.

Perché si chiama Blue Monday

Lo psicologo inglese ideò anche il nome: Blue Monday. E scelse questa espressione perché in inglese il termine blue viene generalmente utilizzato per indicare un senso di malinconia e tristezza. Ma, ovviamente, anche la scelta del colore è del tutto soggettiva e non a tutti il blu provoca queste sensazioni. E non per tutti gennaio provoca malumore. C'è chi ama il freddo o chi preferisce le giornate di lavoro a quelle di festa. Le critiche alla teoria di Arnall non sono dunque mancate.

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