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Parto Belen, l'ospedale di Padova risponde alle accuse: "Nessun favoritismo"

A pochi giorni dalla nascita di Luna Marì, la figlia di Belen Rodriguez avuta dal nuovo compagno Antonino Spinalbese, infuria la polemica su dei presunti favoritismi in ospedale riservati proprio alla showgirl argentina al momento del ricovero.

Tutto è partito da un cartello dell'ospedale di Padova che ha fatto il giro sui social, in cui vi era scritto "causa Belen ascensori bloccati per privacy". Da lì, un fiume di polemiche dal popolo del web che ha attaccato la Rodriguez di aver ricevuto un trattamento mai riservato ad altre pazienti. E mettendo dunque a disagio le altre donne ricoverate nella struttura.

Oggi, è proprio la direzione dell'ospedale che prova a chiarire la vicenda, rispondendo alle critiche mosse contro la struttura e il suo staff.

In merito al cartello dall'ospedale fanno sapere che "solo a due ascensori è stato vietato di fermarsi al terzo piano. Ma si tratta di un montacarichi e di un ascensore usato dalle ditte esterne. I due meno controllabili insomma". Il cartello dunque "non è mai comparso dentro o fuori gli ascensori. Evidentemente è stato fotografato ed è iniziato a circolare su chat e poi sui social".

E ancora: "Non c'è stato alcun reparto bloccato e nessun piano è stato interamente dedicato alla figlia di Belen Rodriguez", ha precisato Giuseppe Dal Ben, direttore dell'ospedale. Belen Rodriguez - secondo quanto ha spiegato il direttore - "ha occupato una delle tre stanze a pagamento al terzo piano di ginecologia. Il reparto non ha subito rallentamenti di alcun genere". La vigilanza invece è stata messa appunto "per evitare che eventuali fan e curiosi potessero creare problemi alle altre degenti".

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