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Bansky perde il copyright per il "Lanciatore di fiori", la decisione dei giudici europei

Banksy perde il copyright sul "Lanciatore di fiori" e rischia di perderlo anche su tutte le sue opere. Lo hanno deciso i giudici europei. Il suo lavoro più famoso, apparso su un muro di Gerusalemme nel 2005, non può essere attribuito con certezza ad un artista che si rifiuta di rivelare la sua identità.

Inoltre ha deciso di "dipingere soprattutto graffiti sulle proprietà private di altri senza chiedere il permesso, invece di usare supporti di sua proprietà" e questo rende ancora più difficile stabilire la certa paternità delle opere.

L'artista, nel 2019, ha aperto un negozio a Croydon, nella periferia di Londra, con l'intenzione di ottenere il riconoscimento del marchio Ue, come chiesto nel 2014. Secondo gli stessi giudici, con questa mossa, avrebbe agito in "cattiva fede". Secondo l’EUIPO lo street artist britannico avrebbe fatto registrare alla società Pest Control Office, che cura le sue relazioni, il marchio dell'opera per aggirare le leggi sul diritto d’autore.

"E' chiaro - ha concluso ora l'Euipo - che quando Banksy ha depositato il marchio, non aveva alcuna intenzione di utilizzare l'opera per commercializzare beni o fornire servizi".

Sembra quindi che la sentenza dell' Ufficio europeo per la proprietà intellettuale, EUIPO, abbia dato ragione alla Full Colour Black, azienda che produce cartoline ispirate all'arte di strada e che da due anni contesta il diritto di Banksy di rivendicare un marchio commerciale sul suo nome e sulle sue immagini.

I giudici europei hanno invalidato il marchio registrato e condannato Banksy e il suo rappresentante legale a pagare le spese legali di Full Color Black. L'artista ha due mesi per presentare ricorso.

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