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Dalle truffe ai lavori illeciti, Telegram è terreno fertile per gli hacker

Non solo veicolo di propaganda dell'Isis o specchietto delle allodole per truffe, Telegram è diventato anche terreno fertile per i cybercriminali che sfruttano le chat per commettere illeciti. Dalle proposte di lavoro illegali alla vendita di strumenti per l'hacking.

"La partita si giocherà sulle richieste da parte delle autorità investigative nell'avere il contenuto delle conversazioni", spiega Gabriele Faggioli, responsabile dell'Osservatorio Information Security del Politecnico di Milano e presidente del Clusit. Le considerazioni scaturiscono da uno studio pubblicato della società di sicurezza Check Point Software Technologies su Telegram.

Secondo gli esperti, ad essere maggiormente utilizzati dai cybercriminali sono i gruppi di chat, cioè i cosiddetti canali. Tra quelli clandestini scoperti dai ricercatori ci sono Dark Jobs, Dark Work e Black Markets. Il primo, ad esempio, può contenere offerte di lavoro illecite contrassegnate con un colore, tipo codice: nero se il lavoro offerto è pericoloso dal punto di vista legale; oppure grigio o bianco quando la pericolosità diminuisce. Nei canali può inoltre verificarsi la vendita di strumenti di hacking e di documenti rubati e persino la possibilità di falsificarli.

Esempio eclatante per quest'ultima attività - scrivono gli esperti - è il messaggio di un utente che ha affermato di avere connessioni all'interno del Dipartimento di Polizia Stradale Russa e quindi di essere in grado di rilasciare o aggiornare patenti di guida di tutte le categorie.

Tramite Telegram i criminali informatici possono anche sfruttare quei messaggi di ricerca personale di aziende o di banche per ottenere informazioni private e dati sensibili per mettere a segno un attacco alla medesima organizzazione. Di recente la chat è stata usata anche come specchietto per le allodole per commettere truffe: decine di siti hanno derubato migliaia di utenti fingendo di vendere una fantomatica criptomoneta lanciata da Telegram.

A differenza di WhatsApp, spiega lo studio, la chat "è caratterizzata da un livello di sicurezza più elevato, è più riservata e meno accessibile e questi elementi la rendono una valida alternativa ai forum segreti presenti nel Dark Web. Gli hacker riescono così a mantenere sulla piattaforma la propria identità completamente nascosta perché possono godere di chat pubbliche e private crittografate".

"È il paradosso della tecnologia: da una parte permette una forte schermatura delle comunicazioni, dall'altra facilita l'esecuzione di attività criminose. E sul mercato c'è una richiesta sempre più forte di queste tecnologie", sottolinea Faggioli. In Russia, nelle scorse settimane, Telegram è stata bloccata perché non concede al governo le chiavi della crittografia, che in pratica da' accesso ai messaggi degli utenti.

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