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Troppi snack e dolci a 2 anni, rischio carie raddoppia a 5

ROMA. Per difendere la salute dei denti dei bimbi a lungo termine è essenziale la sana alimentazione, evitando snack, dolci, bibite e in generale zucchero. Quando il consumo di cibo spazzatura è esagerato a due anni, il rischio di sviluppare carie a 5 raddoppia.
È il messaggio che arriva da uno studio pubblicato sul Journal of Public Health, condotto tra università di Glasgow e di Edimburgo sulla base di dati su alimentazione, cure dentarie e problemi di carie relativi a quasi 4000 bimbi di 2-5 anni di vita.
Lo studio arriva a pochi giorni di distanza dalla notizia secondo cui in parte della Gran Bretagna nel biennio 2016-17 sono stati eseguiti ben 42.911 interventi per estrazioni multiple di denti a bambini e ragazzi - qualcosa come 170 operazioni al giorno. Si tratta di quasi un quinto in più (+17%) rispetto al biennio 2012-13 quando gli interventi furono 36.833 - secondo i dati forniti dalla Local Government Association inglese, ritenuti un segno allarmante del fatto che i bambini mangiano sempre più cibi zuccherati.
"L'impatto dell'alimentazione sulla salute dei denti è molto rilevante - commenta Mario Aimetti, presidente della Società Italiana di Parodontologia (SIdP) e docente presso l'Università di Torino - perché l'assunzione di zuccheri a rapido assorbimento (come quelli di cui sono ricchi dolci e cibo spazzatura in generale), specie se non accompagnata da corrette manovre di igiene orale, comporta processi metabolici che favoriscono accumulo di placca con la creazione di un ambiente eccessivamente acido nel cavo orale, e quindi in sostanza promuovono l'insorgenza della carie".  Dalla ricerca britannica è emerso che i bimbi che a due anni hanno una scarsa igiene orale e presentano quindi un rischio doppio di sviluppare carie già a 5 anni, rispetto ai coetanei che lavano regolarmente i denti. Analogamente, i bambini che mangiano sistematicamente male, consumando tanti snack e cibo spazzatura ogni giorno hanno un rischio di carie doppio rispetto ai coetanei che mangiano in modo sano.
E non è tutto, spiega uno degli autori del lavoro, Stephanie Chambers dell'Università di Glasgow, dallo studio è emerso che "per i bambini che mangiano dolci o cioccolata quotidianamente o con frequenza ancora maggiore, lavare i denti più spesso, anche più di due volte al giorno, riduce la probabilità di sviluppare carie".
In ogni caso ridurre il consumo di zucchero nei bambini è desiderabile, spiega l'altra autrice Valeria Skafida dell'Università di Edimburgo, sia per la salute dei denti, sia per ragioni nutrizionali più ampie.
È perfettamente d'accordo Aimetti che ribadisce: gli zuccheri sono cariogeni, e in più se assunti in eccesso favoriscono il sovrappeso e l'obesità infantile, una minaccia sempre più incombente sulla salute generale dei bambini. La corretta igiene orale resta di certo una difesa in questi casi, sottolinea Aimetti, anche se più che la frequenza dei lavaggi in sé, è importante la qualità dello spazzolamento. Bisogna considerare, infatti, che una volta che si è mangiato, l'azione dei residui alimentari non è rapidissima, la placca, insomma, impiega un certo numero di ore (che può essere superiore alle 24) a fare danni.
Anche se la dentatura da latte è solo temporanea, concludono i ricercatori britannici, "le fondamenta per una buona salute della bocca a lungo termine si creano presto già nell'età dei denti da latte, non solo insegnando l'importanza dell'igiene orale, ma anche di una sana alimentazione".
È un concetto importantissimo, sottolinea Aimetti. È cruciale, infatti, che la dentatura decidua mantenga la propria integrità e bisogna spezzare la convinzione ancora diffusa tra i genitori che i denti da latte non siano importanti perché fisiologicamente cadono, rileva Aimetti.
Bisogna tenere presente, spiega, che la radice del dente da latte agisce come una sorta di guida per l'eruzione del dente permanente, per cui se il dente da latte si ammala o viene estratto prematuramente, quello permanente non ha più guida e può avere problemi a svilupparsi. E non è solo la bocca in pericolo: carie dei denti da latte possono portare a infezioni e stati infiammatori anche sistemici con impatto sulla salute generale del bambino, conclude Aimetti.

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