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Siccità, caldo, uragani: un 2017 da record per l'ambiente

ROMA. Siccità, uragani, termometro del pianeta in aumento e ghiacci che si sciolgono: il 2017 per l'ambiente si chiude con tanti record, per lo più negativi. Come se non bastasse, sul contenimento del riscaldamento globale pesa la decisione annunciata quest'anno da Donald Trump di sfilare gli Usa dall'accordo sul clima di Parigi.

Il pianeta è sempre più caldo: dopo i record di 2016 e 2015, la Noaa, l'Agenzia Usa per la meteorologia, ha annunciato pochi giorni fa che l'anno che sta per chiudersi passerà alla storia come il terzo più caldo dal 1880. Ghiacci marini ai minimi anche ai Poli.

Tra le prime avvisaglie degli effetti del cambiamento climatico l'intensificazione degli eventi meteo estremi. Come l'ultima stagione degli uragani atlantici: una delle più devastanti degli ultimi dieci anni per Usa e Caraibi.

Anche in Europa le emergenze non sono mancate. In primis la siccità. Secondo dati del Cnr, il 2017 è stato l'anno più secco in Italia dal 1800 ad oggi: le piogge sono state di oltre il 30% inferiori alla media del periodo di riferimento 1971-2000. Le riserve idriche del nostro Paese, ai primi di dicembre, risultavano più che dimezzate rispetto alla media stagionale.

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