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In Italia cinquemila bambini all'anno non vengono vaccinati per tetano e polio

ROMA.Sono circa 5.000, secondo dati dell’Istituto superiore di sanità, i bambini in Italia che ogni anno non vengono vaccinati contro malattie come tetano, poliomelite e difterite, e circa 10.000 non ricevono la profilassi all’età giusta contro morbillo e rosolia. Una situazione che gli esperti definiscono grave, tanto che a lanciare l’allarme è stato di recente anche il Commissario europeo alla salute Vytenis Andriukaitis, mettendo in guardia circa il rischio del ritorno, a causa delle basse coperture vaccinali, di malattie quasi del tutto debellate in Europa.

Per quanto riguarda il tetano - malattia che potrebbe essere stata contratta dalla bambina di 7 anni, non vaccinata, ricoverata in condizioni gravi a Torino - in Italia, sottolineano gli infettivologi, si registrano ancora ogni anno 50-60 casi di decessi. Nei bambini i casi sono più rari, perchè in gran parte vaccinati, ma le morti riguardano donne anziane e uomini che non hanno fatto il militare e dunque una popolazione cui non sono stati somministrati i vaccini in giovinezza. L'antitetanica, ricorda infatti il direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Gianni Rezza, «è tra le 4 vaccinazioni da decenni obbligatorie, viene somministrata nel primo anno di vita del bambino e prevede dei richiami negli anni. Ora - sottolinea - è stata anche inclusa tra le dieci vaccinazioni obbligatorie per l’iscrizione a scuola». Vaccinare i bambini, avverte l’esperto, «è fondamentale: il batterio del tetano, infatti, si trova nell’ambiente e nel terreno; la malattia non si trasmette da persona a persona, ma il rischio di contagio esiste ad esempio ferendosi ed entrando in contatto col terreno contaminato. L'unica arma per difendersi è quindi la vaccinazione». Negli ultimi anni però, rileva, «la copertura vaccinale anche per questa malattia è scesa sotto il 95%, considerata la soglia minima, e dunque anche il tetano, che nei bambini sembrava essere una patologia quasi del tutto debellata, sta invece ricomparendo».

E la situazione in Italia resta allarmante anche rispetto al morbillo: dall’inizio dell’anno, rileva l’Iss, si sono registrati nel nostro Paese 4 decessi e 4.575 casi, che si registrano per l’88% tra non vaccinati e per il 6% tra vaccinati con 1 sola dose. Il 35% dei casi ha inoltre presentato almeno una complicanza. Dati che hanno destato allarme anche negli altri Paesi, a partire dagli Stati Uniti: l’Italia, proprio a causa dei focolai epidemici di morbillo evidenziati, è stata infatti inserita nell’elenco dei Paesi 'a rischio salutè per gli americani che intendono viaggiare all’estero, insieme a Romania, Belgio e Germania, e per cui si raccomanda la vaccinazione prima del soggiorno. L’indicazione è stata emessa lo scorso aprile dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) di Atlanta ed è stata confermata nella nuova edizione dello Yellow Book, il volume indirizzato a tutti gli operatori sanitari chiamati a dare consigli ai viaggiatori.

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