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La salute si fa sempre più digitale: la Sicilia va a caccia di start up

PALERMO. Lo sviluppo di nuove applicazioni, servizi e tecnologie applicate alla vita quotidiana passa sempre più spesso dai contest.  La formula piace e convince, ma soprattutto porta risultati concreti con la nascita di nuove soluzioni per semplificare i processi quotidiani. Sulla scia di queste tendenze AtFactory ha organizzato un « hackathon», un incontro tra esperti di diversi settori dell'informatica, destinato a trovare nuove soluzioni in ambito sanitario.

La competizione si terrà il 25 e 26 febbraio presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico «Paolo Giaccone», partner dell’evento. Le iscrizioni sono aperte a medici, chimici, biologi, operatori sanitari, ingegneri informatici, web designer, sviluppatori di app, grafici, makers, esperti di business che avranno la possibilità di interagire, proporre idee innovative, creare team e partecipare al contest.

Per la prima volta la Sicilia ospiterà un evento di questo tipo, grazie alla tenacia di Paola Di Rosa, esperta di questioni legali legate alle start up, consulente dell’acceleratore di start up digitali Atfactory che ha organizzato questo incontro in collaborazione con il Policlinico cittadino, con la fondazione Cariplo, ItaliaCamp e Microsoft, UPMC Italy (Rimed ed ISMETT) e l'associazione Nazionale Clinical Risk Management.

Di Rosa è affiancata da Alberto Firenze, presidente nazionale dell'Associazione Clinical che presenterà i risultati del contest il prossimo settembre al centro Ettore Maiorana di Erice.
L’intento di questo hackathon è quello di innovare il settore partendo dalle buone prassi e dalle nuove linee guida sulla salute. I partecipanti vivranno una maratona di 30 ore dedicata allo sviluppo di soluzioni innovative digitali e alla fine sarà premiato il team che avrà presentato il progetto più interessante: la squadra vincente riceverà un importo in denaro per consentire i primi investimenti necessari a creare una nuova impresa.

Oggi i professionisti sanitari, gli ospedali, le istituzioni e i pazienti sono presenti a tutti gli effetti su più canali social. Un esempio di buona comunicazione sanitaria in Sicilia arriva dalla Fondazione dell’Istituto Giglio di Cefalù che ha ricevuto recentemente il premio nazionale «Smau» per l’attività di comunicazione multicanale.
Riconoscimenti importanti sono andati anche alle app della palermitana ObScience, autrice di iMamma e di iObstetrics adottata ufficialmente dalla SIEOG, la società italiana di ecografia ostetrica e ginecologia.

La Sicilia offre dunque un substrato di idee ed iniziative che fanno ben sperare. «Le innovazioni hanno del potenziale solo se sono concepite e progettate in collaborazione con un’ampia varietà di competenze – sottolinea Paola Di Rosa - per questo stiamo cercando i partecipanti al contest tra medici, operatori sanitari, informatici, makers, esperti di marketing e designers che possano interagire scambiandosi idee e conoscenze».

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