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I Re Magi non videro una stella cometa ma un eccezionale allineamento di pianeti

L'Adorazione dei Magi di Giotto

ROMA. Il presepe, così come viene rappresentato da secoli, andrebbe 'ridisegnato'. A illuminare la grotta e guidare i Magi non fu la famosa stella di Natale, ma un'eccezionale congiunzione di pianeti, e la nascita di Gesù probabilmente avvenne in un altro anno, e non in inverno.

L'ultimo a tornare su quello che è uno dei rompicapo dell'astronomia antica, è Grant Matthews, astrofisico dell'università di Notre Dame, che ha presentato le sue conclusioni in una conferenza nello stesso ateneo. Studiando i dati storici, astronomici e biblici, Matthews è arrivato alla conclusione che l'evento che guidò i Magi, sacerdoti zoroastriani dell'antica Persia, fu una congiunzione di pianeti estremamente rara, avvenuta probabilmente nel 6 a.C. e da allora mai più osservata in cielo.

C'erano il Sole, Giove, la Luna e Saturno nella costellazione dell'Ariete, Venere nella vicina costellazione dei Pesci, e Marte e Mercurio dalla parte opposta del cielo nel Toro. In quell'epoca, l'equinozio di primavera era in Ariete. Un evento simbolico per chi era un esperto di astronomia, come lo erano appunto i Magi.

La presenza di Giove e la Luna infatti indicava la nascita di un grande personaggio mentre Saturno era un simbolo di vita, così come la presenza dell'Ariete nell'equinozio di primavera, che stava a indicare l'inizio della primavera. «I Magi devono aver visto questa congiunzione a est, riconoscendo il simbolo di una nascita regale di Giudea», rileva Matthews.

«Non si tratta di una teoria nuova. Il primo a ipotizzarla fu Keplero, e dopo di lui diversi altri, tanto che ora l'ipotesi dell'allineamento dei pianeti è quella più accreditata. Lo stesso Benedetto XVI la cita nel suo libro sull'infanzia di Gesù», commenta all'ANSA Vito Polcaro, ricercatore dell'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) di Roma. «Quello che è sicuro, sulla base delle diverse fonti analizzate, è che la stella di Betlemme, citata nel Vangelo di Matteo, non era una stella, né una cometa né una supernova», continua Polcaro. Questa congiunzione iniziò a 'comporsi', secondo alcuni, tra l'8 a.C. e il 6 a.C.. «È possibile che sia culminata nel 4 a.C., che attualmente si ritiene sia stato il vero anno di nascita di Gesù», rileva Polcaro. Sul mese di arrivo dei Magi e di nascita di Gesù non ci sono ancora dati certi. Per Matthews può essere stato in primavera, mentre secondo Polcaro «i Magi si sarebbero messi in cammino a maggio per poi arrivare in Israele in autunno. I testi infatti raccontano dei pastori che dormivano all'aperto, quindi non poteva essere nel periodo invernale».

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