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Studio: il pesce fresco è il cibo meno sprecato dagli italiani

ROMA. È il pesce fresco il prodotto meno sprecato dagli italiani che, per il costo e le abitudini di acquisto a ridosso della scadenza, per 4 italiani su 5 difficilmente finiscono in pattumiera; seguono i prodotti surgelati e quelli in scatola. È quanto afferma la Federcoopesca-Confcooperative in occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione, riportando i risultati di un'indagine realizzata per delineare le abitudini anti-spreco degli italiani.

Per evitare di buttare cibo, precisa la Federcoopesca, gli italiani utilizzano strategie diverse: il 36,84% sceglie di acquistare solo piccole quantità, il 31,58% solo quello che serve, il 15,79% congela i prodotti in scadenza, il 10,53% si cimenta in ricette di cucina creativa con gli avanzi, il 5,26% acquista prodotti a lunga scadenza.

Ma la lotta agli sprechi alimentari non si combatte solo a tavola ma anche in mare. Dal 1 gennaio 2015 i pescatori infatti, ricorda la Federcoopesca, sono chiamati a sbarcare a terra sardine, acciughe, sgombri e sugarelli, pescati accidentalmente sotto la taglia minima commerciale. Una regola che manda in soffitta l'abitudine di gettare in mare il prodotto che non può essere venduto per l'alimentazione umana diretta. Ora, invece, per questi esemplari, ci sarà una nuova 'vita' perchè potranno essere impiegati per la realizzazione farine di pesce, olio di pesce o per l'alimentazione animale.

«I nostri pescatori - conclude la Federcoopesca - avranno sempre più un ruolo attivo nella corretta gestione delle risorse».

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