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Intelligenza artificiale, le cinque sfide di Google

ROMA. Dopo il pulsante rosso per riprendere il controllo delle macchine ed evitare scenari alla Terminator, Google individua cinque aspetti da affrontare prima di aprire le porte all'Intelligenza artificiale, il 'cuore e la mente' anche dei futuri robot domestici.

Riflessioni che riportano alla memoria le tre leggi della robotica che Isaac Asimov definì all'inizio degli anni '40, prevedendo nei suoi romanzi un'era in cui robot ed esseri umani avrebbero condiviso mansioni e spazi.

Evitare gli effetti collaterali negativi, evitare di promuovere l'hacking, prevedere una supervisione scalabile (cioè quanti feedback deve ricevere dagli uomini), l'apprendimento sicuro, l'adattamento negli spazi: sono queste le riflessioni lanciate dai ricercatori della divisione Google Research sugli sviluppi dell'Intelligenza artificiale.

Secondo il numero Chris Olah, attualmente non c'è nessun rischio, anzi queste tecnologie porteranno molti benefici alla collettività.

Il documento arriva a pochi giorni dall'appello lanciato da da DeepMind (altra azienda di Google, il cui software è finito sotto i riflettori per aver battuto l'uomo al gioco Go) sulla necessità di creare una sorta di «tasto rosso» non solo in grado di «arrestare» le azioni di una intelligenza artificiale ma anche di impedire che un sistema troppo sviluppato possa capire e aggirare questa interruzione.

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