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La moda guarda al passato: torna in scena la mantella

ROMA. La moda femminile tornata a lunghezze maxi e a forme over, a linee morbide che ricordano gli anni Ottanta e promuovono il ritorno della mantella, da portare sopra abiti longuette, gonne ampie al ginocchio o slacks pants.

La mantella o cappa, un classico del guardaroba invernale fin dal lontano medioevo, o dai tempi dei moschettieri, in questa stagione si arricchisce di frange e decorazioni, e non a caso si accompagna ai cuissard, stivali che risalgono sempre al periodo dell'ordine della Giarrettiera. Oppure si trasforma nella sua versione etnica, in lana e cachemire in un pratico poncho che va a sostituire degnamente il maglione.

L'idea portante del ritorno della mantella è quella rètro con un'allure tra storia e leggenda: cappe e mantelle stanno
vivendo una nuova «età dell'oro» già dalle sfilate dello scorso anno, dove tutte le grandi griffe hanno rilanciato questo capo rielaborandolo nel loro stile. Le mantelle conquistano lo scettro dei più trendy di stagione, perchè la loro presenza nel guardaroba femminile risale alla notte dei tempi e che la loro presenza nel costume e nella moda ha decisamente attraversato secoli ed epoche differenti e lontane. La mantella infatti acquista nel tempo via via sempre più nobiltà.

Dalle fogge teatrali che nel primo Novecento che videro l'interpretazione di danzatrici «divine» come Isadora Duncan o quelle della leggendaria spia Mata Hari, alle mantelline corte e sbarazzine dei Beatles che diedero un loro contributo al recupero della tradizione sartoriale, mixando con estro il pezzo scovato nei mercatini con l'abito di Savile Row. La mantella nella storia ha incrociato e sposato culture diverse, in un melting pot estetico che abbraccia l'Africa, con gli avvolgenti burnus e i djellabah marocchini, i caftani in Oriente e i dolman turchi, per giungere in Europa, in uno scambio continuo di contaminazioni creative che hanno contribuito, nei secoli, ad avvolgere di fascino esotico e di mistero uno dei capi più amati dall'umanità di ogni latitudine e secolo, dal migrante al conquistatore, dallo schiavo al re.

Le proposte. È più un poncho dal sapore etnico la mantella disegnata da Hedi Slimane per Saint Laurent. Chiuri e Piccioli
per Valentino hanno invece pensato a regali manteaux che diventano capi icona della fiabesca collezione di alta moda. Le principesche donne di Valentino hanno un look da Madonna del Cinquecento, velluti e sete hanno colori rubati ai più conosciuti quadri rinascimentali. Dolce & Gabbana propone una cappa corta, preziosamente ricamata con ori e fiabesca. Gareth Pugh la rende essenziale. Salvatore Ferragamo punta sulla classica cappa con tocco di colore. Il marchio Schneiders Salzburg ama concentrarle in un unico capo che declinato al femminile nella collezione FW 2015-16, mantiene una linea formale unisex, preservando così intatto tutto il fascino di una storia antichissima. Una sintesi perfetta che nella purezza del disegno richiama le mantelle della tradizione pastorale e i tabarri da lavoro dell'Ottocento, raffinandosi tuttavia nei dettagli preziosi degli inserti e dei bottoni rivestiti in pelle e nel loden extrafine di pura lana vergine. La mantella firmata Schneiders Salzburg evoca tante storie diverse, nel perfetto stile mitteleuropeo. Cappa corta, doppiata e svolazzante da Cos. Militaresca la mantella di Burberry, dotata di frange quella di Etro.

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