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Boati come musica: registrato il "canto" delle dune del deserto

ROMA. Le dune del deserto 'cantano'. Quando si muovono, si spostano infatti all'unisono, producendo un unico suono, simile a dei profondi boati, armonizzati tra loro come gli strumenti di un'orchestra. Lo hanno scoperto i ricercatori dell'università di Cambridge, che sono riusciti a registrare il suono delle dune nel Parco nazionale della Valle della Morte in California.

Il suono, descritto sulla rivista Physics of Fluids, è persistente e ha frequenze che oscillano tra i 70 e 105 Hertz, con armoniche più alte. Il 'canto' delle dune, un rimbombo monotono, che aumenta gradualmente di frequenza, corrisponde alla trasmissione di diverse onde tra le dune, quando si muovono e producono delle valanghe. «Nell'arco di circa 25 giorni estivi - precisa Nathalie Maria Vriend, coordinatrice dello studio - siamo riusciti a esplorare e studiare il canto delle dune in California, che ci hanno 'rivelatò la fisica nascosta dietro i loro suoni».

I ricercatori hanno cercato di scoprire come i loro viaggiano attraverso la sabbia, misurando le caratteristiche delle onde di propagazione, come il movimento dei granelli di sabbia, la frequenza e l'energia del suono emesso. Hanno così scoperto che ci sono due diversi fenomeni acustici regolati da diverse leggi fisiche, cioè boati e rimbombi. Per misurare le vibrazioni sismiche nel terreno hanno adoperato dei geofoni, dei microfoni
che raccolgono le vibrazioni acustiche nell'arie.

«Le onde viaggiano attraverso il movimento dei singoli granelli di sabbia della duna, esercitando una forza sul geofono che usiamo per le misure», continua Vriend. I ricercatori sono anche riusciti a far 'risuonare' la duna, semplicemente con un colpo di martello su un piatto.

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