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Macchie della pelle brutte e pericolose, il sole è la "miccia" che le accende

I trattamenti sono molti e spaziano dall'utilizzo di preparati schiarenti a base di alfa idrossiacidi, idrochinone in basse concentrazioni, passando per i trattamenti con peeling chimici o anche sedute di apparecchiature laser

ROMA. Settembre mese di bilanci per la pelle che dopo settimane di esposizione al sole come ogni anno deve fare i conti con l'arrivo di qualche nuova macchia.

L'incarnato compatto e omogeneo e' fra le nuove ossessioni estetiche confermato anche dall'arrivo continuo di nuove molecole nei cosmetici per cancellare i segni scuri lasciati dai raggi del sole. La pelle infatti risente notevolmente della fotoesposizione scriteriata o comunque priva di protezione, non solo dal punto di vista estetico: il rischio di melanoma ha infatti spinto alcuni paesi come l'Australia a concepire servizi di distribuzione gratuita dei solari sulle spiagge. Settembre diventa cosi' in maniera indiscussa il mese in cui i pazienti si rivolgono agli specialisti lamentando la comparsa di macchie sul viso o sul corpo che sono, principalmente di due tipi: quelle "di gioventù" poiché tipiche principalmente di un fascia di età compresa tra i 20 ed i 45 anni e quelle "senili" ovvero che interessano una fascia di età più matura ed hanno caratteristiche decisamente diverse.

Al primo gruppo appartiene il Melasma, una pigmentazione estremamente frequente che interessa quasi esclusivamente le donne e colpisce il volto. ''Le nostre pazienti - spiega Francesco Madonna Terracina, chirurgo plastico e docente di laser terapia alla scuola di medicina estetica della Fondazione Fatebenefratelli a Roma - lamentano infatti macchie brunastre più o meno estese ed irregolari a livello del labbro superiore, delle gote o della regione sopracciliare e talvolta l'intensità è tale da evidenziarsi anche con il make-up quotidiano. S0no causate da ad un accumulo di melanina o alla sua mancata eliminazione, è spesso di natura ormonale ad esempio successivamente all'assunzione della pillola anticoncezionale od in concomitanza di una gravidanza(cloasma gravidico) o dopo assunzione di alcuni farmaci''.

Gli studi dimostrano come esistano dei fattori genetici predisponenti ma in ogni caso il sole fornisce la "miccia" per l'esplosione di queste macchie o per la loro ricomparsa che avviene purtroppo puntualmente e sistematicamente al termine della stagione soleggiata.

I trattamenti sono molti e spaziano dall'utilizzo di preparati schiarenti a base di alfa idrossiacidi, idrochinone in basse concentrazioni, passando per i trattamenti con peeling chimici o anche sedute di apparecchiature laser non ablative quali la luce pulsata ad alta intensità.

Indispensabile la "buona condotta" dei pazienti: applicare creme schermo a protezione molto elevata è necessario ogni qualvolta ci si espone ai raggi solari evitando per quanto possibile esposizioni prolungate e nelle ore più calde.

Recenti studi avvalorano anche l'efficacia dell'utilizzo di integratori a base di antiossidanti e derivati dei carotenoidi da assumere per bocca 2/3 mesi prima dell'esposizione nei mesi primaverili.

Questa prevenzione e' molto importante sia per il melasma ma anche e soprattutto per tutte le altre macchie che la stagione estiva porta in dote sulla nostra pelle: si chiamano cheratosi solari (marroni) o cheratosi attiniche (rossastre) e sono frutto di una reazione "immunitaria" scriteriata che la nostra cute con il passare del tempo attua in risposta al sole a cui ci si esposti nel corso degli anni.

Per le macchie di questa natura sono invece i fototipi più chiari, i biondi o rossi ad essere maggiormente colpiti e questo anche per la nota predisposizione delle carnagioni più chiare a tutti i danni della fotoesposizione. Si manifestano come classiche macchie lenticolari di varie dimensioni a livello di tutte le zone più esposte ai raggi solari: viso, collo, mani e décolleté.

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