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Privacy, arrivano dal Giappone gli occhiali "anti-riconoscimento facciale"

Chiamati 'Privacy Visor' e creati dal National Institute of Informatics nipponico, funzionano grazie a lenti speciali che riflettono, rifrangono e assorbono la luce in modo da non consentire alle fotocamere di smartphone e tablet di mettere a fuoco il volto

ROMA. Arrivano dal Giappone gli occhiali che promettono di proteggere la privacy di chi li indossa contrastando le tecnologie per il riconoscimento facciale. Chiamati 'Privacy Visor' e creati dal National Institute of Informatics nipponico, funzionano grazie a lenti speciali che riflettono, rifrangono e assorbono la luce in modo da non consentire alle fotocamere di smartphone e tablet di mettere a fuoco il volto. Gli occhiali dovrebbero entrare in commercio nel giugno 2016 a 30mila yen, 220 euro.

Gli occhiali, ha spiegato il ricercatore Isao Echizen al Wall Street Journal, hanno un'affidabilità del 90% e consentono a chi li indossa di camminare senza difficoltà, ma non sono indicati per guidare o andare in bici. Sono infatti pensati per essere usati in aree affollate, dove si corre il rischio di venire immortalati da qualche smartphone e di finire poi sui social network.

"I Privacy Visor sono il primo prodotto al mondo con questa tecnologia", ha detto Echizen. "Spesso ci viene detto di non svelare le nostre informazioni personali agli altri, ma anche le nostre facce lo sono. Dovrebbe esserci un modo per proteggerci".

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