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Stop alle salamandre dall'Asia: l'appello degli scienziati

NEW YORK. Vietare l'importazione di centinaia di migliaia di salamandre vive negli Usa ogni anno per salvare la vita degli esemplari endemici del Nord America. È l'appello pubblicato nei giorni scorsi su Science da alcuni scienziati che temono la diffusione dall'Asia del fungo patogeno degli anfibi che affligge anche le salamandre.

Nel mirino c'è il fungo patogeno "Batrachochytrium dendrobatidis", responsabile dell'insorgenza della chitridiomicosi, malattia largamente implicata nel declino di numerose specie di anfibi in tutto il mondo. "Siamo nel mezzo della sesta estinzione di massa", scrivono gli scienziati, "e oltre il 40% di tutti gli anfibi è minacciato dalla chitridiomicosi". "Duecento - aggiungono - sono le specie di anfibi minacciate", alcune già scomparso, altre vicine all'estinzione. Oggi c'è una nuova infezione del fungo chitride, denunciano i ricercatori, che interessa principalmente le salamandre e che ha origine dall'Asia. Ciò pone particolarmente a rischio la fauna anfibia degli Stati Uniti a causa del commercio internazionale di questi animali, molto diffuso.

Vance Vredenburg, dell'Università di Berkeley, California, fra gli autori dello studio, si rivolge direttamente alle autorità ambientali statunitensi per chiedere un bando immediato delle importazioni di salamandre. Il Nord America, riporta il Guardian, è la dimora del 48% di tutte le 676 specie di salamandre che esistono al mondo. Dal 2005 ne sono state importate circa 2 milioni, per il 99% provenienti da Hong Kong, Cina, Singapore e Giappone. Le conseguenze dell'eventuale declino di salamandre nel Nord America potrebbero essere devastanti, spiega Vredenburg al giornale britannico, perché "sono i principali predatori di insetti e invertebrati ma sono anche importante fonte di cibo per predatori più grandi come uccelli, mammiferi e serpenti".

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