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"Inutile bagnare la testa", sport e caldo non sempre sono in guerra

Il senso di frescura è momentaneo, il sollievo è talmente istantaneo da produrre spesso un peggioramento nel ritorno alla calorosa realtà

ROMA. Se è vero che è psicologicamente inutile fasciarsi la testa prima di rompersela - e semmai è opportuno se non indispensabile far praticamente di tutto per evitare il rischio - altrettanto inutile, praticamente illusorio, è bagnarsela, la testa, quando infuria il caldo e si è impegnati in qualsivoglia attività sportiva, a partire da una semplice passeggiata.

Il senso di frescura è momentaneo, il sollievo è talmente istantaneo da produrre spesso un peggioramento nel ritorno alla calorosa realtà. Ripescate nella memoria l'immagine di quel tifoso a bordo via che tira una secchiata d'acqua all'accaldato, a volte apparentemente stremato, ciclista in corsa sentendosi un buon samaritano: è solo uno sciocco in buonafede o un furbastro che spera di finire in tv, che anela a un momento di celebrità così facile da conquistare nell'epoca dell'apparire ad ogni costo.

Sport e caldo non sono sempre in guerra, e anzi l'immagine di un atleta - voglio servirmi ancora di un ciclista - che arriva al traguardo grondante sudore è normale testimonianza del piccolo abituale eroismo di chi si batte contro gli ostacoli della natura presentandosi in altre occasioni - a seconda delle stagioni agonistiche - o ricoperto di fango o con i segni di un incipiente congelamento.

Il caldo va combattuto prima, nella fase di preparazione dell'impegno agonistico, scovando in loco le difficoltà da affrontare e smontare con adeguata preparazione fisica; poi entrano in ballo alimentazione e altri accorgimenti che valgono - ecco il valore esemplare dell'attività sportiva - anche nella vita di tutti i giorni, tanto per il lavoratore quanto per il vacanziere.

Non entro in approfondimenti dietetici ormai reperibili ovunque, meglio se alla fonte del medico personale, ma posso raccomandare un'alimentazione moderata e equilibrata e soprattutto una corretta idratazione per fare fronte all'impoverimento delle risorse liquide naturali a causa del sudore copiosamente versato.

Non basta l'acqua, non bastano le soccorrevoli quanto piacevoli bibite, bisogna per forza fare ricorso a reintegratori anche non importanti purchè contengano sodio, potassio, cloruro, i benedetti sali minerali che compensano non solo la disidratazione ma anche l'eccesso di fatica e ridanno al fisico un senso di recuperata normalità. E freschezza.

Se per tutti vale la raccomandazione estiva di bere acqua anche in misura importante, sette/otto bicchieri, per lo sportivo un integratore equilibrato è necessario, raccomandandogli tuttavia di evitare quei prodotti che promettono anche performance a dir poco professionali, quasi in odor di doping. Parafrasando un'antica canzone, si raccomandano brindisi con bicchieri colmi d'acqua (e sali minerali) al nostro sport povero e innocente.

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