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Entro il 2018 sarà ridefinito il chilogrammo perfetto

MILANO. Ridefinire il chilogrammo entro il 2018. E' l'obiettivo a cui stanno lavorando i 'cervelli' italiani dell'Istituto nazionale di ricerca metrologica (Inrim) in collaborazione con i loro omologhi tedeschi e giapponesi per rendere ancora più precisa questa unità di misura fondamentale: è infatti rimasta l'ultima ad avere come suo più accurato rappresentante un oggetto fisico, ovvero il campione cilindrico di platino e iridio conservato nell'Archivio internazionale di pesi e misure del Museo di Sevres, vicino Parigi.

L'intento è quello di mandare il cilindro in soffitta, per rimpiazzarlo con costanti fisiche universali e riproducibili da tutti che possano rendere accessibile la misurazione precisa a laboratori di tutto il mondo, con importanti ricadute per la ricerca, il commercio e l'industria, come quella orafa.

Uno dei numeri 'magici' per la definizione del nuovo chilogrammo è quello di Avogadro, che corrisponde al numero di particelle elementari (atomi o molecole) presenti in una mole di sostanza. Da decenni si sta lavorando per definirlo in maniera sempre più accurata, contando gli atomi contenuti in una sfera realizzata con l'isotopo silicio-28. L'ultima misura, ottenuta con un'incertezza di appena 20 atomi su un miliardo, è stata pubblicata sulla rivista Journal of Physical and Chemical Reference Data dai ricercatori guidati da Giovanni Mana, responsabile della divisione di metrologia fisica dell'Inrim.

Questo risultato è un altro importante passo avanti verso l'obiettivo del 2018, nato ''quasi mezzo secolo fa da un'idea di Claudio Egidi, ricercatore dell'Istituto Galileo Ferraris di Torino'', ricorda Massimo Inguscio, presidente dell'Inrim. ''Proprio a Torino, la città del fisico Amedeo Avogadro e della famosa Mole, Egidi aveva scritto un articolo pubblicato su Nature in cui illustrava le sue 'fantasticherie' sulla possibile misurazione del chilogrammo a partire dagli atomi''.

La sua idea oggi sta diventando realtà, come spiega Mana, abolendo il monopolio delle unità di misura e assicurando ai laboratori di tutto il mondo ''indipendenza e democrazia''.

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