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Riconosciuta dal governo americano la tribù di Pocahontas

WASHINGTON. Quasi 400 anni fa avevano accolto i coloni di James Smith sulle coste della Virginia offrendo cibo, aiuti e l'amicizia che permise ai pellegrini-colonizzatori di sopravvivere al primo rigido inverno nella 'nuova terra': ma solo ora, a quattro secoli di distanza dallo sbarco degli inglesi, i discendenti della tribù di Pocahontas hanno ricevuto per la prima volta il 'riconoscimento' ufficiale del governo americano.

La storica attestazione è stata concessa dopo decenni di richieste in questo senso da parte dei nativi, dal «US Bureau of Indian Affairs»: con il riconoscimento della tribù resa famosa dal film di Disney del 1995 - chiamato appunto 'Pocahontas' dal nome dell'eroina figlia del capo-tribù Powhatan, che avrebbe salvato la vita proprio di Smith - arriveranno una serie di agevolazioni fiscali. E nuovi aiuti federali per l'educazione, la sanità, gli alloggi, nonchè nuove possibilità di commerci come l'apertura di un casinò.

«Stiamo battendoci per sopravvivere, perdiamo un pezzo della nostra cultura e del nostro sangue ogni giorno», aveva confessato ai media qualche tempo fa l'attuale leader eletto della tribù, Kevin Brown. I 'Pamunkey' erano rimasti solo una delle due tribù che risiedono sul territorio Usa nei ristretti confini di riserve fissati addirittura nel 1664 e nel 1677 con trattati con il governo inglese.

Per le poche centinaia di sopravvissuti della tribù 'Pamunkey' la nuova attestazione diventerà effettiva in 90 giorni. «È un atto di riconoscimento storicamente dovuto - ha osservato l' Assistant Secretary del Bureau degli 'Affari Indiani', Kevin Washburn - è uno dei doveri più importanti del mio lavoro, riconoscere chi ha il diritto a relazioni da governo a governo con gli Stati Uniti. Ed in questo caso è un atto molto gratificante».

Proprio la possibilità che gli indiani si diano da fare per aprire un casinò era stata di recente un forte ostacolo al loro riconoscimento: non solo la Virginia si oppone al gioco d'azzardo, ma lo stesso progetto è portato avanti dalla MGM, una potente catena di casinò.

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