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Troppi raggi cosmici: astronauti su Marte a rischio demenza

MILANO. Vuoti di memoria, riflessi rallentati, scarsa concentrazione: ecco cosa potrebbero rischiare gli astronauti in missione su Marte per colpa dei raggi cosmici. L'esposizione prolungata a queste particelle energetiche che pervadono lo spazio rischierebbe di danneggiare in modo irreversibile il loro cervello, provocando un declino cognitivo simile a quello della demenza che renderebbe di fatto complicato portare a termine la missione.

È quanto dimostra uno studio condotto dall'Università della California a Irvine in collaborazione con la Nasa: pubblicato sulla rivista Science Advances, è l'ultimo di una nutrita serie di ricerche scientifiche che hanno già dimostrato come i futuri conquistatori del Pianeta Rosso potrebbero sperimentare problemi alla vista, al sonno e al sistema immunitario, oltre che una perdita di tessuto muscolare e osseo.

Il rischio di sviluppare sintomi simili a quelli della demenza è stato scoperto irradiando dei topi di laboratorio con particelle cariche (ossigeno e titanio ionizzati) che mimano le radiazioni cosmiche presenti nello spazio. Questo 'bombardamento' ha scatenato processi infiammatori nel cervello che hanno distrutto la trasmissione dei segnali fra le cellule nervose. Queste alterazioni strutturali e funzionali dei neuroni hanno determinato un calo delle performance dei roditori nei test di memoria e apprendimento. Secondo le stime dei ricercatori, questi effetti non si dovrebbero manifestare negli astronauti a bordo della Stazione spaziale internazionale (dove le radiazioni sono ridotte grazie allo scudo magnetico della Terra), ma soltanto in coloro che si dovessero avventurare in viaggi molto lunghi nello spazio, come quelli necessari per raggiungere Marte.

Per garantire la sicurezza sarà necessario sviluppare nuove soluzioni, come scudi protettivi più efficienti per i veicoli spaziali e terapie farmacologiche preventive.

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