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Nasce il primo manuale sull'uso corretto del ghiaccio alimentare

MILANO.  Operazione «Ghiaccio Sicuro». Ice Cube, primo produttore in Italia di ghiaccio alimentare confezionato, ha presentato, in collaborazione con NFI – Nutrition Foundation of Italy e Ministero della Salute, il primo “Manuale di corretta prassi operativa per la produzione di ghiaccio alimentare”. Un vademecum unico nel suo genere, in Italia e in Europa, dedicato all’approfondimento degli aspetti igienici e di sicurezza alimentare legati alla produzione industriale di ghiaccio confezionato e alla produzione per autoconsumo di ghiaccio alimentare.

In via d'approvazione da parte del Ministero della Salute, il Manuale è uno strumento indispensabile per la tutela della sicurezza alimentare dei consumatori, una sfida globale che passa (anche) per l’utilizzo del ghiaccio, indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come uno degli alimenti a più alto rischio di contaminazione biologica. Non solo, la stessa OMS, il 7 aprile scorso, in occasione della Giornata mondiale della Salute, ha segnalato come nel mondo muoiano circa 2 milioni di persone all’anno in seguito al consumo di alimenti contaminati e come il ghiaccio non sia esente da responsabilità.
«A pochi giorni dall’avvio di Expo 2015, la più grande manifestazione al mondo interamente dedicata al cibo e al nutrimento del pianeta, abbiamo voluto sottolineare ancora una volta l’impegno dell’Italia quale Paese capofila nella difesa dai rischi alimentari. Il Manuale è inedito per completezza, per autorevolezza e per specificità dei temi trattati e indica per la prima volta tutte le norme necessarie a garantire che il ghiaccio arrivi al consumatore privo di contaminanti fisici, chimici, ma soprattutto biologici. La contaminazione biologica, infatti, rappresentata da batteri come Salmonella ed Escherichia, ma anche da virus, parassiti e micotossine, può causare danni gravissimi alla nostra salute, ragione per la quale è fondamentale fare chiarezza su una filiera della catena alimentare che viene troppo spesso sottovalutata» - ha spiegato Andrea Poli, presidente di NFI nella cui sede di Milano, in Viale Tunisia 38, è stato presentato il Manuale.
«Dobbiamo mantenere alta l’attenzione sulla qualità del ghiaccio che beviamo, ricordando che questo alimento non è sterile di per sé. Il processo di congelamento dell’acqua non produce l’inattivazione di agenti infettanti causa di malattia, ma solo la loro attenuazione e il rischio di contaminazione può essere altissimo, sia in fase di produzione che di conservazione – ha concordato Simone De Martino, titolare Ice Cube, azienda che ha svolto un ruolo di primo piano nella stesura del Manuale, avvalendosi di un’esperienza pluriennale nella produzione e commercializzazione di ghiaccio per uso alimentare, certificato secondo gli indicatori di Qualità ISO9001:2008 e di prodotto IFS (International Features Standards) FOOD (Higher Level). «Molti bar, discoteche, pub, ristoranti e altri operatori del settore turistico e ristorativo - ha ripreso De Martino - producono ghiaccio che in molti casi non può essere considerato alimentare. Anche il ghiaccio prodotto da appositi macchinari, è risultato non a norma dalla maggior parte delle analisi fatte, poiché spesso la macchina non viene sottoposta alle necessarie operazioni di pulizia e manutenzione. Ecco, dunque, perché abbiamo ritenuto importante impegnarci in prima persona nella definizione di un prontuario della salute alimentare che possa supportare e tutelare sia chi il ghiaccio lo produce che chi lo consuma».

“Uno studio stima un consumo annuale di ca. 78.0000.000 milioni di kg di ghiaccio consumato nel solo canale bar (ho.re.ca.), immaginiamo quanto di questo non sia prodotto con le dovute attenzioni” Il mercato del ghiaccio alimentare confezionato, infatti, è molto ampio: a livello mondiale vale quasi 4 miliardi di euro, in Europa supera i 280 milioni di euro. L’Italia, in cui le stime al momento parlano di un giro d’affari per 3 milioni di euro, è indicata come il Paese europeo con il potenziale di crescita più alto, con richieste che – secondo quanto rilevato dall’International e European Packaged Ice Association – sfiorerebbero i 200milioni di euro.
«Non è un caso che proprio l’Italia sia il primo Stato europeo ad aver stilato il Manuale. La richiesta di ghiaccio per uso alimentare è in aumento e con essa crescono inevitabilmente i rischi. A oggi, disponiamo di un sistema di allerta rapido delle frodi alimentari (RASFF), istituito a livello europeo, che utilizziamo in maniera particolarmente efficace, ma soffriamo l’assenza di una vera e propria normativa comunitaria. Il Manuale appena approvato, dunque, può essere un’ottima base di partenza per lo sviluppo di una legislazione condivisa che favorirebbe anche la nascita di un’area industriale innovativa per il settore. Al momento, infatti, esistono solo piccole realtà dedite alla produzione e diffusione di ghiaccio sicuro per uso alimentare che speriamo possano presto espandersi e rafforzarsi» - ha rilevato Andrea Giacinto Pieri, Presidente A.I.B.E.S, Associazione italiana barman e sostenitori.
In attesa della formazione di un’Associazione nazionale di categoria, infatti, è stata Confindustria a stimolare l’attenzione ministeriale alla revisione e all’approvazione del Manuale, il cui pdf sarà scaricabile a breve sul portale del Ministero della Salute www.salute.gov.it e sul sito www.ghiaccioalimentare.it.
Ice Cube è il primo produttore in Italia di ghiaccio puro per uso alimentare. Il ghiaccio Ice Cube è prodotto con acqua oligominerale pura, cristallina, inodore e insapore, ottenuta dalle sorgenti di Scillato, nel gruppo montuoso delle Madonie, in Sicilia. L’elevata qualità è assicurata dalla conformità del processo produttivo e del prodotto finale alle normative vigenti CE sulla produzione di alimenti. Ice Cube produce 3mila tonnellate di ghiaccio l’anno che distribuisce lungo tutto lo stivale con oltre 140 distributori, attraverso il canale Ho.Re.Ca, GDO e Cash & Carry vantando il 90% di copertura sul territorio nazionale e un incremento di vendite medio del 40 %, solo nell’ultimo anno. La produzione di ghiaccio Ice Cube, inoltre, richiede fino al 90% in meno di risorse energetiche e idriche, dimostrando un’attenzione speciale per il pianeta.
NFI è una Fondazione no profit (www.nutrition-foundation.it ) costituita 40 anni fa a Milano, come gemmazione dell'Università. Lo scambio di conoscenze e l'interazione tra tutti gli attori del “sistema alimentare”, dalle istituzioni agli opinion leader/maker, dal mondo della ricerca a quello dell’industria, sono alcuni elementi fondanti della sua mission. La corretta informazione nel settore della corretta nutrizione e della sicurezza alimentare, rivolta ai media e agli operatori del settore, è quindi parte integrante dell'impegno istituzionale di NFI.
INGA (Istituto Nazionale Ghiaccio Alimentare) é un Associazione creata con lo scopo di la diffondere una corretta informazione sul tema del Ghiaccio Alimentare presso l’Opinione Pubblica, lavorando a stretto contatto con le istituzioni.
L'iniziativa sarà presentata il 28 aprile a Milano presso la sede del NFI - Nutrion Foundation of Italy.

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