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No al vino prima dei 18 anni: mancano gli enzimi per metabolizzarlo

ROMA. Il vino ''è un alimento liquido, come l'olio e il latte, ma a misura dei maggiorenni. L'alcol, che sia contenuto in una birra o nel vino o nei superalcolici, non può essere bevuto prima dei 18 anni perché il nostro corpo è in grado di metabolizzarlo solo dopo quella età. Prima non ha gli enzimi idonei''. Lo ha detto il docente di Nutrizione umana all'Università Federico II di Napoli, Giorgio Calabrese, intervenuto alla tavola rotonda promossa dall'Unione Italiana Vini presso il Mipaaf su ''Vino e salute''. Per i produttori del settore vino, birra e alcolici si tratta di ''una opportunità di economia sanitaria.

Fidelizzare clienti maggiorenni, in grado di autoregolamentarsi su un consumo moderato (circa 35 grammi di etanolo, cioè un bicchiere di vino a pasto o un bicchierino di superalcolici, per un uomo adulto), vuol dire mantenere un target di consumatori di lunga vita. Chi inizia a bere alcolici a 12 anni, rischia di ammalarsi entro 30 anni e di dover mettere al bando ogni bevanda alcolica''. In questo quadro tuttavia, ''non va demonizzato il vino che è composto di alcol solo per il 12%. Anzi, io nel vino vedo l'acqua che è l'elemento prevalente, oltre ad altri preziosi nutrienti. Associare il vino, tout court, al mondo degli alcolici - ha concluso Calabrese - sarebbe come descrivere una giacca guardando solo al fazzoletto nella pochette''.

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