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Progresso scientifico e medicina, a Milano il "Premio Donna 2015"

Il vice presidente e assessore alla Salute della Regione Lombardia, Mario Mantovani, ideatore dell'iniziativa, ieri sera, ha consegnato il Premio Donna 2015, a Enrica Morra e ad Antonetta Carrabs.

MILANO.«Un premio a due donne che hanno ottenuto importanti risultati nell'ambito della medicina e della cultura ma che soprattutto con la loro attività sono in prima fila ogni giorno nella cura e nel sostegno di chi soffre». Il vice presidente e assessore alla Salute della Regione Lombardia, Mario Mantovani, ideatore dell'iniziativa, ieri sera, ha  consegnato il Premio Donna 2015, a Enrica Morra e ad Antonetta Carrabs.

La seconda edizione dell'evento, è stata presentata da Cesare Cadeo, e si è svolta presso l'Agriturismo di Lainate alla presenza di famosi ospiti del mondo dello spettacolo come Francesco Rizzuto comico di Zelig.

Enrica Morra è primario emerito del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia dell'Ospedale Niguarda di Milano, ha ricevuto lo scorso anno a Londra il «Jan Gosta Waldenstrom Award», prestigioso riconoscimento per l'impegno profuso a favore del progresso scientifico nella lotta contro la Macroglobulinemia di Waldenstrom. Docente in Ematologia prima all'Università di Pavia e poi presso l'Università di Milano, è dal 2008 Responsabile Scientifico della Rete Ematologia Lombarda.

Mentre Antonetta Carrabs poetessa, scrittrice, editore, insegnante, è Presidente dell'Associazione Culturale Umanitaria Zeroconfini, della Casa della Poesia di Monza, della Consulta di Monza e Brianza per la Cultura e i Beni Culturali. Negli anni ha realizzato moltissimi progetti dove, grazie all'arte, alla poesia, alla lettura e alla cultura, ha concretamente aiutato migliaia di persone nell'affrontare situazioni di disagio, marginalità e difficoltà. «Con questo premio - ha detto il vice presidente Mantovani - intendiamo inviare anche un applauso simbolico a tutte quelle donne che quotidianamente contribuiscono a fare grande la nostra Regione attraverso il loro impegno. Sono una risorsa preziosa di cui essere orgogliosi».

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