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Smartphone, arriva il caricabatteria con celle a combustibile

PALERMO. Si parla sempre più spesso di energia ecocompatibile, dopo decenni di sviluppo indiscriminato, di produzione di gas serra, di estrazione di petrolio dal sottosuolo, di contaminazione del territorio, adesso grazie soprattutto alla diffusione di notizie sui social network siamo tutti maggiormente consapevoli di quanto danno stiamo arrecando al nostro pianeta e per questo l’attenzione si sta spostando verso soluzioni ecologiche, amiche della natura.

Anche in campo tecnologico è possibile prevedere un’inversione di tendenza. Con il proliferare di smartphone e dispositivi elettronici è aumentata la richiesta di energia necessaria a farli funzionare. Fortunatamente alcuni produttori attenti all’ecologia hanno già intrapreso da tempo un percorso di rivalutazione delle energie alternative.

Il fenomeno è abbastanza rilevante, basti pensare che le pile e gli accumulatori esausti ad esempio sono inquinanti perché contengono metalli pesanti come il piombo, il cromo, il cadmio, il rame e lo zinco, ma soprattutto il mercurio, il più pericoloso tra questi. Le quantità di mercurio contenute nelle pile sono minime, ma se vanno in discarica, o peggio, se sono gettate nell'ambiente il rischio di inquinamento, in particolare delle acque è molto alto. Una pila contiene circa un grammo di mercurio, quantità più che sufficiente per inquinare 1.000 litri di acqua.

In questi giorni è stata presentato un interessante caricabatterie per cellulari che funziona con il sistema delle celle a combustibile. Il lancio ufficiale al Mobile World Congress di Barcellona, da parte di un’azienda svedese. Si chiama JAQ e rappresenta il caricatore con celle a combustibile più piccolo al mondo. Il processo, basato su una reazione elettrochimica, ricarica i dispositivi mobili con una semplice cartuccia di acqua e sale.

Con questa tecnologia non è più necessario caricare la batteria tramite il collegamento ad una presa elettrica: l’energia infatti viene generata istantaneamente all’attivazione del processo elettrochimico. Diventa quindi una preziosa riserva in caso di necessità, trasportabile facilmente in tasca.

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