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La Croce Rossa vuole adottare i piccoli velivoli
per le emergenze

23 maggio: E' boom dei droni, destinati al successo dei telefonini

PALERMO. I droni saranno utilizzati dalla Croce Rossa Italiana per le attività di ricerca e soccorso in caso di disastri e catastrofi in Italia e anche all’estero. Presto saranno attivate le prime unità operative della CRI dotate di Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto. Questo nuovo progetto sarà presentato nel dettaglio in occasione della conferenza “Droni e sicurezza”, che si svolgerà domani a Bologna. Interverrà il presidente nazionale della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca, oltre a rappresentanti della Protezione Civile, delle forze dell’ordine e delle forze armate. Saranno anche presenti diverse aziende specializzate italiane, che illustreranno droni e sensori per le attività di soccorso, security e difesa.

Il “Progetto SAPR” della Croce Rossa Italiana è il primo grande programma nazionale per l’utilizzo dei droni in aree critiche. Il suo sviluppo è stato seguito con attenzione dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, anche come prototipo per future simili iniziative di altre istituzioni pubbliche. Il progetto prevede l’attivazione in tempi brevi delle prime dieci unità operative sul territorio nazionale, che saranno dotate di una ventina di piloti e altrettanti droni multirotori. Questi droni saranno inizialmente suddivisi in due tipologie: un quadricottero ed un esacottero di costruzione italiana. I velivoli radiocomandati saranno utilizzati nelle attività di ricerca e soccorso in caso di grandi emergenze, in Italia ma anche durante missioni all’estero. L’utilizzo dei droni nelle attività di ricerca, soccorso e protezione civile è particolarmente interessante, perché consente di avere in tempi brevi e a costi ridotti un quadro preciso dell’area interessatadall’emergenza, senza mettere a repentaglio la vita degli operatori.

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