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Separarsi bene, coppie a lezione di... divorzio

ROMA. Separarsi bene. Se non proprio con un corso almeno con qualche ‘lezione’. Il termine non è improprio perché si tratta di ‘insegnamenti’ alle coppie che dopo aver tentato di rimettere insieme la relazione si arrendono e però, magari con i figli di mezzo, lo vogliono fare bene. Può sembrare superfluo ma non lo è se ci si mette nell’ottica più grande della disgregazione delle famiglie contemporanee e dell’impoverimento dei rapporti di coppia, temi che molto hanno a che fare con l’esplosione delle violenze domestiche e tra ex partner che non si rassegnano alla fine. I fatti di cronaca più tragici spesso sono i picchi malati di addii non condivisi certo ma anche gestiti male. Si fa strada in Italia la psicoterapia intensiva dinamica breve applicata non solo a situazioni di ansia, depressione, fobia, attacchi di panico ma anche a vicende di disagio relazionale come crisi di coppia, gestione conflittuale dei figli, separazioni. A volte bastano anche un paio di sedute per arrivare civili come si dovrebbe ad essere ex.

‘’Insegniamo – dice in un’intervista lo psicoterapeuta Leone Baruh a sua volta docente in master di Spidb - con ottimi risultati a separarsi bene affrontando problemi di fondo. Quando una coppia con figli si separa spesso ‘sa’ come dovrebbe comportarsi per non turbare l’atmosfera e non creare situazioni che sfocino in violenza o semplicemente ma altrettanto negativamente svalutazione dell’altro ma questo sapere viene spazzato via in un attimo al primo attrito fosse anche una battuta sbagliata dell’altro o un battito di ciglia. Nelle coppie che si separano quello che si attiva è qualcosa che è conflittuale dentro sé stessi a livello profondo prima che di relazione, qualcosa che ha a che fare con l’insoddisfazione di sé o delusioni e la risposta emotiva è sproporzionata al gesto fatto dall’altro. In quel momento la reazione non è a lui ma a qualcosa altro dentro di lui che non sa riconoscere, è una richiesta d’attenzione ma gli esce fuori una critica. Insegniamo passi concreti per comprendere questo, per decodificare questo comportamento’’.

Spiega il dott Baruh: ‘’la separazione in una coppia determina spesso il riacutizzarsi di aspetti conflittuali che hanno contraddistinto la storia dei partner. Nei conflitti che le persone vivono sono sempre identificabili i fantasmi dolorosi provenienti da un passato remoto e nella maggior parte questi fantasmi rendono più faticosa e complessa la separazione stessa. La terapia è aiutare anche a comprendere le cause profonde di questo disagio per ottenere uno sblocco emotivo che faccia interagire meglio con il partner durante la separazione.

I conflitti familiari sono in aumento? Si - risponde Leone Baruh- la società è cambiata molto non ci sono più quelle famiglie gigantesche quei clan che facevano rete di protezione e così il partner è diventato il tutto, l’unico. Interlocutore privilegiato ma anche il principale responsabile, su di lui finiamo per investire tutto: è marito, compagno di vita, amico, genitore, consigliere, amante tante cose e altrettante troppe responsabilità. E poi bisogna sfatare un altro mito: quello dell’indipendenza e dell’autonomia. Se mi batto da solo sono di successo ma questo genera – mi capita spesso di notarlo in sede psicoterapeutica – un livello di infelicità pazzesco perché invece abbiamo bisogno di legami di dipendenza, di buona dipendenza intendo. L’autostima conta ma è prodotta in noi dalla stima che riceviamo dai nostri legami familiari. Questo fattore va compreso: spesso finiamo per chiedere al lavoro quella rassicurazione emotiva che abbiamo fatto uscire dalla porta nelle relazioni private. Separarsi bene - continua il prof Baruh - significa innanzitutto avere l’onestà di riconoscere la quota di responsabilità nel fallimento. E’ una vecchia storia ma io continuamente mi trovo davanti persone che non riescono ad ammetterlo e questo invece è il primo passo, il secondo è certamente avere l’intenzione di far funzionare bene le cose anche da separati considerando che da genitori non si smetterà mai per tutta la vita di esserlo e di relazionarsi all’altro. Separarsi bene significa anche evitare di ripetere gli stessi errori formando una nuova coppia. Spesso è proprio dal ritenere di aver perso importanza rispetto all’altro che si comincia a scricchiolare fino a decidere di separarsi. Ci getta nel panico rispondersi no alla domanda ‘sono importante per l’altro’?, ‘se ho bisogno di te posso contarci?’ immaginare profondamente di ricevere il no fa scattare la prima di quelle reazioni a catena che ci portano alla separazione. E torniamo alla ‘buona dipendenza’.

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