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Realizzate le prime fibre nervose sintetiche

ROMA. Sono simili a quelle umane, più sottili di un capello e possono essere impiantate nel cervello senza effetti negativi per i tessuti circostanti: sono le fibre nervose sintetiche messe a punto da un gruppo di 10 ricercatori del Mit (Massachussets Institute of Technology) coordinati da Polina Anikeeva, come spiega lo studio pubblicato sulla rivista Nature Biotechnology.

Come le fibre nervose naturali, quelle sintetiche possono trasportare nel cervello contemporaneamente diversi tipi di segnali, come quelli elettrici e ottici, insieme ai farmaci. Un risultato impossibile fino a poco tempo fa, data la complessità del cervello umano, non solo per le sue dimensioni ma per la varietà di metodi di segnalazione che usa simultaneamente. Le sonde neurali convenzionali sono infatti progettate per trasportare un solo segnale per volta. I ricercatori del Mit sono riusciti a superare il problema producendo un sistema di fibre multimodali, in grado cioè di veicolare in modo simultaneo segnali ottici e farmaci direttamente nel cervello, insieme a segnali elettrici.

Morbide e flessibili, le fibre sintetiche sono realizzate con polimeri con caratteristiche simili ai tessuti dei neuroni, il che consente di impiantarle nel cervello anche per lunghi periodi
senza danneggiare i delicati tessuti circostanti. La chiave di questa tecnologia sta nel produrre una versione su larga scala della composizione voluta dei canali dentro la
fibra, dove le onde ottiche guidano la luce, i tubi cavi trasportano i farmaci e gli elettrodi conduttori i segnali elettrici. I modelli di questi polimeri sono poi scaldati finchè non diventano morbidi, in modo da essere inseriti in una fibra sottile. Combinando i diversi canali in una singola fibra si può tracciare con precisione l'attività dei neuroni e registrare l'effetto dei farmaci, anche ai fini del trattamento di malattie neurologiche.

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