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Farmaci, sempre più italiani sono poveri e non riescono a comprarli

In tutte le aree geografiche gli assistiti sono prevalentemente adulti (59,3%), meno numerosi invece i bambini (22%) e gli anziani (18,7%)

ROMA. Cresce la povertà sanitaria in Italia. Nel 2014 la richiesta di farmaci da parte di una fascia di popolazione che non è più in grado di acquistare medicinali ha sfondato il tetto dei tre milioni, con un aumento del 3,86% rispetto al 2013. E' quanto emerso dal rapporto "Donare per curare" dell'Osservatorio sulla Donazione dei Farmaci del Banco Farmaceutico Onlus in collaborazione con Acli Caritas Nazionale, Ufficio per la Pastorale della Salute della Cei e Unitalsi, presentato a Roma.

In base ai dati di 46 enti convenzionati , emerge che in tutte le aree geografiche gli assistiti sono prevalentemente adulti (59,3%), meno numerosi invece i bambini (22%) e gli anziani (18,7%). La popolazione assistita è composta per gran parte da immigrati (60,2%) e in misura inferiore da italiani (39,8%). La ripartizione in base al sesso evidenzia una prevalenza di maschi (54,3%), con l'eccezione dell'Italia centrale dove sono più rappresentate le donne. Nel primo semestre del 2014 sono state già dispensate oltre 875.000 dosi giornaliere di farmaci, la maggior parte dei quali nelle regioni settentrionali, con una prevalenza di quelli per l'apparato respiratorio.

"Il Banco farmaceutico e' attivo da 15 anni ed intercetta un bisogno che è sempre più evidente- spiega Paolo Gradnik, presidente della Fondazione Banco farmaceutico Onlus - un ruolo importante e' in capo all'industria farmaceutica, che copre circa il 70% farmaci che raccogliamo e distribuiamo ma questo non e' che l'inizio, speriamo che questa collaborazione continui e venga incrementata. Si parla di un gap di tre milioni di farmaci per le 410mila persone che riusciamo ad assistere, ma il bisogno inespresso di medicinali ne potrebbe essere molto più elevato, considerando che i poveri in Italia sono in totale circa 6 milioni". Oggi poi fornitura di medicinali del Banco di arricchisce anche di quelli con obbligo di prescrizione medica "distribuiti attraverso gli enti benefici con tutte le necessarie cautele per un corretto utilizzo".

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