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Ipertensione, il nemico silenzioso: in Sicilia nasce team per cuore e rene

È la prima causa di patologie vascolari. Un’équipe specialistica, composta da medici, nutrizionisti e psicologi, ha avviato alcuni screening in ambito comunale e provinciale, partendo da San Cataldo

PALERMO. «Prevenire è meglio che curare». Un detto popolare che ha però una sua validità scientifica e che per questo si è trasformato in una vera e propria missione per chi opera nel campo sanitario. È il caso della neonata «Acris - Associazione cuore rene ipertensione Sicilia», la prima associazione dell'Isola ad occuparsi della prevenzione di malattie cardio-renali del paziente iperteso. Ed è contro l'ipertensione arteriosa, definita il «killer silenzioso» per il suo lavoro di danneggiamento a carico di rene e cuore, che si batte l'Acris.

«Molte associazioni in Sicilia si occupano di cuore e molte altre di rene, ma nessuna finora si è mai dedicata alla prevenzione delle malattie cardio-renali che colpiscono il soggetto iperteso e che possono essere, nel paziente che ancora non sa di esserlo, le prime manifestazioni di malattia», spiega il dottor Calogero Geraci, presidente dell'associazione fondata appena tre mesi fa a San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, insieme al vice presidente Franco Cagnina. Come rivelato da recenti studi statistici condotti dalla Società europea di cardiologia, l'ipertensione arteriosa supera fumo e diabete risultando in assoluto la prima causa di malattie cardiovascolari, nonché di infarto miocardico e di ictus cerebrale. E altri dati non meno allarmanti provengono anche dal recente «Global Burden of Dissease study», uno degli studi più autorevoli che, valutando l'impatto di 67 fattori di rischio in 21 regioni del mondo, ha mostrato come l'ipertensione sia la causa principale delle malattie cardiovascolari non solo in Italia ma a livello mondiale.

In virtù quindi del valore fondamentale che la prevenzione ha in questi casi, l'Acris si rivolge non solo a tutti i cittadini ipertesi-diabetici-displidemici, ma ancora di più a coloro che non sanno di essere malati e vogliono ricevere informazioni per evitare complicanze cardio-renali che diversamente non sarebbero state scoperte. «Dagli oltre 340 screening della pressione effettuati in occasione della Giornata mondiale del diabete al centro Il Casale è emerso, infatti, che più del 50 per cento dei pazienti controllati non sapeva di essere iperteso - racconta Geraci -. I programmi di screening sono già partiti sia in ambito comunale che provinciale, nelle piazze e nei centri commerciali. Insieme ad essi abbiamo anche messo in atto un'opera di divulgazione nelle scuole che continueremo nei prossimi mesi».

Insomma, l'impegno dell'Acris non manca. Nonostante sia appena nata, infatti, l'associazione conta già 50 soci tra fondatori e ordinari, medici e nutrizionisti, studenti e psicologi. Tutti uniti con un unico obiettivo: diffondere la prevenzione per portarla fino ai laboratori universitari e creare così una cultura della prevenzione cardiovascolare in tutta la regione. «Il forte legame che abbiamo con il territorio è ciò che contraddistingue l'Acris - aggiunge il presidente -. Vogliamo unire la medicina, cosiddetta del popolo, alla ricerca universitaria. Solo riportando i dati raccolti avremo, infatti, un grande risultato in termini di screening con studi statistici che potranno guidare i prossimi progetti di prevenzione».

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