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Just Dance, il videogioco cambia e diventa social

«Tutto cominciò nel 2008 - dice Xavier Poix, direttore dello studio Ubisoft Parigi - ma mai ci aspettavamo che diventasse un fenomeno culturale e sociale»

ROMA. Dal gioco in solitaria a quello con gli amici invitati a casa magari apposta, al game con i Just Dancer in tutto il mondo. Condivido dunque esisto. Nel nuovo mantra quotidiano trova spazio anche il party game da 50 milioni di copie vendute nel mondo in 5 anni, 1 milione e mezzo solo in Italia, ed è la novità di quest'anno: filmati su YouTube, post su Facebook, connessione tramite mobile, accesso alla piattaforma in cui dai 4 angoli del pianeta si connettono altri ballerini, costruzione di coreografie con amici 'sconosciuti' ma con la stessa passione. Sono le nuove modalità che trasportano Just Dance 2015 e Just Dance Now (che opera senza alcuna console ma su smartphone e tramite un'applicazione gratuita scaricabile dal sito dedicato) nel mondo del 'social'.

Uscirà oggi in tutto il mondo (Just Dance Now invece è disponibile da due settimane), testimonial italiano Moreno. «Tutto cominciò nel 2008 - dice Xavier Poix, direttore dello studio Ubisoft Parigi - da un mini gioco, The Lapins cretins show che fu accolto con un entusiasmo incredibile. Da lì abbiamo cominciato a lavorare a Just Dance, ma mai ci aspettavamo che diventasse un fenomeno culturale e sociale». 

Tra gli antenati del gioco c'è certamente il karaoke, che negli anni '80 fu un gioco di dimensioni globali e ancora oggi è molto amato in Asia. «La differenza, però - spiega - Alkis Argyriadis, il direttore creativo di Just Dance - è fondamentale ed è proprio quel che rende unico Just Dance: nel karaoke c'era, c'è, competizione, le reazioni di chi ascolta chi canta possono essere le più varie e incutere timidezza. In Just Dance la derisione non è proprio possibile, tutto è improntato al divertimento, all'attitudine positiva. È un'esperienza coinvolgente e accessibile a tutti, non bisogna sapere ballare ma lasciarsi andare».

La tracklist è studiata da un team che è senza frontiere (lo scorso anno c'erano Emma Marrone e Fedez, suggeriti da Ubisoft Milano), «cercando di individuare le super hit transnazionali e gli evergreen». Questa volta si balla su Happy di Pharrell Williams, Papaoutai di Stromae, Bad Romance di Lady Gaga, Diamonds con Rihanna, Problem di Ariana Grande con Iggy Azalea e Big Seam, Best Song Ever di One Direction, Birthday di Katy Perry e tante altre, per un totale di oltre 40 hit. «Si possono scegliere i personaggi da interpretare - racconta Veronique Halbrey, che è una trend specialist - e dare vita ad una 'battaglia' di hip hop su Walk this way di Run-DMC & Aerosmith. Ad ispirare i personaggi delle coreografie è l'urban style, le sfilate di moda».

Capitolo a parte è Just Dance Now: si scarica l'app, ci si filma con lo smartphone, si fa una clip del ballo con gli amici e si posta nella piattaforma per condividere e ballare senza frontiere. Potenzialmente un bacino enorme. Ad oggi e in sei anni sono 105 milioni di giocatori nel mondo, con 7 milioni di fan su Facebook. 

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