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Storie e ricordi da condividere Il fotolibro digitale diventa un must

I colossi del web, vista la richiesta sempre più crescente, hanno dato vita a un'accelerazione al settore con piattaforme in grado di aggregare dati provenienti da più fonti

PALERMO. Con Google Stories sul web è scoppiata la book mania, ovvero la corsa fotolibro digitale. C'era una volta l'album con le foto incollate sulle pagine grazie al biadesivo, ma oggi tutto questo è stato sorpassato dalla tecnologia che offre dinamicità ed interattività sugli schermi di smartphone, tablet e pc, dove le fotografie sono sapientemente accostate a contenuti video ed audio.
Negli ultimi mesi, Google e Facebook in testa, è stata data un'accelerazione al settore attraverso piattaforme in grado di aggregare dati provenienti anche da più fonti. Il colosso dei motori di ricerca ha implementato il servizio Stories, presentato nei giorni scorsi, che seleziona in autonomia le foto ed i video caricati dall'utente durante un viaggio o un evento. Dopo 24 ore il sistema invia una notifica che la storia è pronta, impaginata secondo i contenuti, scelti in base alla geolocalizzazione ed a precisi punti strategici selezionati sia da chi ha caricato le foto sia da altri amici che hanno commentato le immagini sul social network. L'algoritmo permette di etichettare in automatico i luoghi di interesse, locali, ristoranti, hotel, aeroporti, associando diverse indicazioni in modo da formare una sorta di taccuino di viaggio presentato proprio con le foto scattate con lo smartphone durante il tragitto; tutto pronto nel giro di 24 ore. Un risultato davvero stupefacente se paragonato alle vacanze di qualche anno fa, quando bisognava sviluppare i rullini, selezionare le foto, scegliere quelle da ingrandire e riportare con un pennarello i commenti sulle pagine dell'album.
La mania dilagante ha fatto nascere presto iniziative simili, così a chi è solito raccogliere i propri ricordi su altre piattaforme come Flickr, Instagram, Picasa, Facebook, Dropbox, ci pensa un portale olandese, già disponibile anche in italiano, che fa qualcosa di simile a Google stories: si chiama PastBook ed è raggiungibile sul web a questo indirizzo collab.pastbook.com. Caricare le foto dai vari social network è semplicissimo e divertente. Ed alla fine è possibile utilizzare i file impaginati per stampare il photobook presso il laboratorio fotografico sotto casa.
«Il fotolibro digitale è ormai molto diffuso - conferma Davide Guadagna del fotolaboratorio PrintAndGo di via Boito a Palermo - il passaggio da smartphone a stampe su carta passa spesso dal photobook: le selezioni più interessanti vengono scelte per la stampa fotografica di un volume personalizzato, talvolta rifinito con una copertina rigida per renderlo più accattivante e piacevole da consultare; una soluzione per conservare in casa i ricordi delle vacanze in una libreria sempre disponibile, anche senza pc».
Ma con il passaggio dalle vecchie pellicole e diapositive alla fotografia digitale c'è un bagaglio di ricordi che rischia di restare in soffitta o chiuso nei cassetti per sempre. Per questo molti appassionati di fotografia della vecchia guardia stanno rispolverando le foto del passato per trasformarle in formato elettronico in modo da poterle anche condividere in rete.
«Quello della scansione di negativi, diapositive o vecchie stampe in bianco e nero è un servizio molto richiesto. Il nostro laboratorio - continua Davide Guadagna di PrintAndGo - ha messo a punto un servizio denominato scanupcity per la digitalizzazione di archivi fotografici su pellicola con ritiro a domicilio, grazie alla partnership con Factotum servizi. L'utente deve solo preparare una scatola con negativi, diapositive di qualsiasi formato, o vecchie stampe, da consegnare al fattorino, per ricevere poi un dvd con gli archivi digitalizzati, pronti da condividere in rete o da stampare in un photobook».

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