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La stampa 3D per una barca a vela Progetto siciliano piace all’America

Librea 26 è il nome della rivoluzionaria imbarcazione e si ispira alle antiche lance pantesche. Presentata in occasione del Miami Boat Show, ha avuto grande successo

La tecnologia costruttiva della stampa 3D è approdata anche in campo nautico, applicata sulle imbarcazioni a vela grazie all'impegno di Livrea26, un progetto messo a punto in Sicilia e nato ispirandosi alle lance pantesche, antiche imbarcazioni a vela caratteristiche di Pantelleria, perla del Mediterraneo, che un tempo venivano costruite sull'isola dai mastri d'ascia con legno di gelso e pino marino. Autori di questa iniziativa davvero singolare sono Francesco Belvisi, designer siciliano, titolare di YAM, e Daniele Cevola Design Studio, che insieme hanno fondato Livrea Yacht Italia.
Livrea 26 è il nome dell'imbarcazione, figlia del vento, dall'arabo Bent el Rion, cui si fa risalire anche l'origine di Pantelleria. Il modello, presentato in occasione del Miami Boat Show ha riscosso grande successo nel settore della nautica per le sue caratteristiche che prevedono la produzione con l'ausilio di una stampante 3D e materiali compositi realizzati nei laboratori di un'altra azienda italiana, la Windform.
«Il progetto richiama le linee delle lance pantesche - fa notare Francesco Belvisi - ma è molto differente per taglia, materiali, scafo. Per livrea 26 quindi non c'è stato un coinvolgimento degli armatori di lance di Pantelleria ma un'ispirazione nelle linee guida senz'altro. Con Daniele avevamo riprogettato una lancia tradizionale e potrebbe esserci in futuro la possibilità di far rinascere la rivalorizzazione delle antiche costruzioni con l'inclusione di un'altra iniziativa socio-lavorativa denominata Lisca Bianca, in cui Yam è partner. L'intento del progetto Livrea è quello di sviluppare materiali innovativi nella nautica rivoluzionando il modo di concepire e costruire un'imbarcazione. Questa nuova filosofia alla base del progetto si potrebbe definire Boat Building 2.0 dove la stampa 3D e materiali di ultima generazione si mettono a disposizione della creatività e sperimentazione dei progettisti anche nell'ambito della nautica».
È la prima volta che la tecnologia di stampa 3D viene adottata nella produzione di varie componenti di un'imbarcazione e fa piacere sottolineare che questo primo step sia partito dalla Sicilia. La costruzione avverrà in uno stabilimento di Modena in collaborazione con Windform e CRP Technology, aziende leader nel campo della prototipazione 3D di grande formato. Livrea 26 integra soluzioni stilistiche e allestimenti moderni che massimizzano le prestazioni e semplificano la gestione dell'imbarcazione. A bordo dell'imbarcazione, lunga otto metri e larga quasi tre, possono trovare posto fino a sei persone. L'aspetto estetico è stato supportato dalle importanti caratteristiche meccaniche di materiali solitamente impiegati per produzioni aerospaziali.
Il materiale composito in fibra di carbonio, utilizzato per la stampa tridimensionale, è stato brevettato dalla Windform e permette realizzazioni prima impensabili su elementi come il sandwich di tuga, sul timone, sul bompresso, ma anche sugli allestimenti interni, dove si possono creare geometrie complesse ed impossibili con una lavorazione artigianale. Le mescole utilizzate per la stampa 3D sono composte da materiali di primissima scelta ed ultraresistenti, come kevlar e nylon, addizionati a fibre di carbonio, e rappresentano il meglio attualmente disponibile sul mercato per la fabbricazione additiva. Sono usati per la costruzione specializzata in Formula Uno ed in ambito aerospaziale. Al momento i due progettisti siciliani stanno raccogliendo i preordini, mentre la presentazione ufficiale della barca avverrà in occasione del salone di Parigi previsto a dicembre di quest'anno.

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