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Scuola, poche le assunzioni in Sicilia

A disposizione, secondo le primissime stime, ci saranno un centinaio di cattedre. La notizia della prossima pubblicazione di un bando per docenti abilitati per la copertura di 11.892 cattedre negli istituti statali di tutta Italia ha fatto scattare una corsa al calcolo delle possibilità di lavoro stabile che potrebbero arrivare in ogni regione

PALERMO. Poche centinaia in tutta la Sicilia, anche se è ancora presto per poter fare una stima dei posti da mettere a concorso nelle scuole dell'Isola. La notizia della prossima pubblicazione di un bando per docenti abilitati per la copertura di 11.892 cattedre negli istituti statali di tutta Italia ha fatto scattare una corsa al calcolo delle possibilità di lavoro stabile che potrebbero arrivare in ogni regione. Ma gli addetti ai lavori non immaginano assunzioni oceaniche per la Sicilia. I tagli alle cattedre degli ultimi anni e la contrazione della popolazione scolastica, come dimostra anche l'esodo di precari al Nord dove è più facile assicurarsi un incarico, hanno fatto precipitare negli ultimi anni la quota di assunzioni nella scuola. Basti pensare che le immissioni in ruolo previste per quest'anno hanno «regalato» alla Sicilia appena 1.300 posti su 21.122, circa il 6% dell'interno contingente, mentre appena dieci anni fa l'Isola si aggiudicava sempre il 10% dei posti nazionali.



«Il concorso sarà riservato solo a personale abilitato, ma non prevedo un numero altissimo per la nostra regione – spiega Maria Luisa Altomonte, direttore dell'Ufficio scolastico regionale -. Credo anche che il contingente regionale non sarà stabilito a priori, ma il numero totale di posti messi a concorso sarà poi diviso in base alle disponibilità, dopo mobilità e trasferimenti. Certamente c'era bisogno di nuovi posti di lavoro e di un nuovo canale di reclutamento, anche per svecchiare la classe docente. I diritti dei precari inseriti nelle graduatorie permanenti saranno garantiti, perché il 50% delle immissioni in ruolo di ogni anno sarà attinto da quelle graduatorie e l'altro 50% dalle liste dei vincitori di concorso. Ma bisognava pur dare una possibilità ai giovani, a quelli che saranno abilitati coi Tirocini formativi attivi».



Il bando, previsto tra un mese, prevederà 11.892 posti da mettere a concorso, mentre un numero uguale di cattedre sarà messo a disposizione dal ministero dell'Istruzione attingendo dalle attuali graduatorie ad esaurimento. Dall’anno scolastico prossimo verranno immessi in ruolo complessivamente 23.784 posti. I sindacati guardano con favore ai concorsi, ma li giudicano insufficienti a dare una risposta occupazionale vera al precariato nell'universo scuola. «Rimettere in moto un canale ordinario di reclutamento é necessario, ed é già passato troppo tempo da quando, nel 2007, una legge delegò il ministro a rinnovare regole e procedure di accesso all’insegnamento – afferma il segretario della Cisl scuola, Francesco Scrima -. La materia é delicatissima: è quanto mai necessario garantire trasparenza, equilibrio, chiarezza». Il segretario regionale della Flc Cgil, Giusto Scozzaro, è convinto che «con i tagli che ci sono stati in questi anni, il concorso non parlerà alla Sicilia e neppure ai giovani. Occorrerebbe un serio ragionamento sulle forme di reclutamento del personale, per riuscire a svuotare il bacino di precariato che aspetta un posto da anni». Il segretario di Palermo della Uil scuola, Enzo Granato, afferma che in Sicilia «le assunzioni non coprono il reale fabbisogno di docenti. C'è anche il rischio che coloro che stanno facendo i Tfa non riescano neppure a partecipare al concorso. E questa sarebbe un'enorme incongruenza».

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