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Scuole di Palermo, scattano i tagli

La Regione dà il via libera agli accorpamenti: la Rapisardi si fonde con la media Garibaldi, il plesso Pitrè si unisce all’Alberico Gentili

PALERMO. Trenta istituzioni scolastiche in meno tra Palermo e provincia, con conseguente taglio di posti di preside e direttore amministrativo e aggregazione di plessi. Il nuovo piano di razionalizzazione della rete scolastica della Sicilia, partorito dalla Regione, dopo tre giorni di lavoro intenso dei tavoli tecnici, ha disegnato il nuovo volto della scuola palermitana, provocando anche malumori fra tanti addetti ai lavori.
La prima rivoluzione riguarda il centro della città, dove alcune istituzioni storiche si fonderanno. Il nuovo piano smembra la direzione didattica Mario Rapisardi: il plesso Rapisardi di via Caltanissetta sarà fuso con la media Garibaldi, diventando istituto comprensivo guidato da Rosario Ognibene; mentre il plesso Pitrè si accorperà alla media Alberico Gentili, retta da Domenico Battaglia. Una decisione, fortemente voluta dai docenti della Garibaldi, ma decisa a votazione in sede di tavolo regionale (coi sindacati spaccati). Ribaltata la proposta del Comune e del Consiglio scolastico provinciale, che miravano ad aggregare la Garibaldi all'istituto comprensivo Federico II del Borgo Vecchio, che invece sarà fuso con l'elementare La Masa. Durissimo il presidente del Consiglio scolastico provinciale, Salvatore Cecala, che chiede l'intervento del commissario Luisa Latella e della vice Patrizia Monterosso. «Pur consapevole che mi sarà attribuito un interesse di natura familiare» (la moglie è direttrice amministrativa della Federico II, ndr) Cecala ritiene indispensabile «la presenza del dirigente scolastico in un quartiere, il Borgo, che ha necessità di una forte presenza dello Stato».
Il piano prevede la fusione di una serie di direzioni didattiche con scuole medie o istituti comprensivi: la Bonanno col Mantegna-Borsellino, la Leonardo Da Vinci con la media Carducci, la Giovanni XXIII con la media Piazzi, la Montegrappa con l'istituto Raffaello Sanzio, la Giotto alla media Cipolla, la Rosolino Pilo col plesso Maestri del Lavoro, la Pestalozzi col Cavour, la Oberdan col Quasimodo, la San Lorenzo con la media Florio, la media Pertini con l'istituto Sperone, la media Setti Carraro con l'Uditore. Il plesso Valverde passa alla Turrisi Colonna-D'Acquisto, mentre il plesso Ferrara alla Amari-Roncalli. Smembrato l'istituto comprensivo Capitano Basile: la sede di via Paulsen si fonde con la media Vittorio Emanuele III; mentre i plessi Mancini, Sole, nuovo Pagliarelli e un corso della media Vittorio Emanuele III diventano istituto comprensivo con la Scelsa di Villagrazia.
Alle superiori le 11 classi dello scientifico Galilei ospitate al Majorana diventeranno parte di quest'istituto, come il corso di tecnico per il turismo del Rutelli ospitati all'Itc Pio la Torre. Per evitare lo sdoppiamento (deliberato anni fa, ma mai attuato), 24 classi dello psicopedagogico Regina Margherita verranno inglobate dal Ferrara che diventerà liceo. Tantissime le fusioni nei paesi della provincia. Adesso il mega piano di dimensionamento siciliano, con 146 istituzioni in meno in tutta l'Isola (ma il ministero aveva chiesto un taglio di 262 scuole), dovrà essere inviato dalla Regione al ministero dell'Istruzione per il via libera. L'assessore Mario Centorrino è fiducioso: «È stata una grande occasione di consultazione per adeguare la rete scolastica alle nuove esigenze del territorio».

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