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Collaboratori scolastici disoccupati a Palermo, la parola passa al Tar

Si tratta di circa mille precari che quest'anno hanno sono stati licenziati a causa della riforma Gelmini

PALERMO. Sarà il Tar del Lazio a pronunciarsi sulla sospensiva che riguarda circa mille collaboratori precari delle scuole di Palermo. Il Tar della Sicilia, sezione di Palermo, ha infatti rimesso la decisione al tribunale amministrativo competente. I precari sono composti da collaboratori scolastici, assistenti amministrativi ed assistenti tecnici di cui la maggior parte da quest'anno sono rimasti disoccupati per i tagli della riforma Gelmini.
La richiesta è stata avanzata, dall'avvocato Nadia Spallitta, al ministero dell'Istruzione e all'Ufficio scolastico regionale. Già alcune sentenze di Tribunali civili che si sono pronunciati su singoli ricorsi hanno dato ragione ai collaboratori scolastici. «Ci sono dei dubbi - dice Spallitta - sulla legittimità dei tagli all'organico operati dal Provveditorato di Palermo. Non è stato osservato dal ministero il principio, stabilito dall'Unione europea, in virtù del quale, dopo 36 mesi, lo Stato ha l'obbligo di assumere i lavoratori. A Palermo ci sono precari storici, anche decennali, che non solo non sono stati assunti ma sono rimasti addirittura disoccupati».
Se il Tar si dovesse pronunciare i senso positivo i tagli sarebbero sospesi e si dovrebbe riaprire la graduatoria.

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