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Imprese sul web, Bankitalia: Sicilia virtuosa

Indagine presentata a Palermo. I due terzi delle ditte in Italia hanno un sito ma pochi utilizzano la tecnologia per processi interni e rapporti con l'esterno

PALERMO. Sicilia e Lombardia sono considerate tra le regioni più virtuose dalla Banca d'Italia nell'ambito dell'applicazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Ict) nella pubblica amministrazione. E' quanto emerso nel corso dell'incontro con la stampa per la presentazione, a Palermo, del IV rapporto su "La diffusione dell'Ict nei pagamenti elettronici e nelle attività in rete", alla presenza del direttore regionale di Bankitalia, Giuseppe Sopranzetti.
In generale, il ricorso all'Ict è maggiore nelle amministrazioni delle Regioni rispetto a quelle di Province e comuni. "Il livello di informatizzazione è in crescita – ha detto Pasquale Ferro, del servizio rapporti col Tesoro-area banca centrale di Bankitalia - anche se più a livello centrale che a livello locale". Sono circa 50 milioni i pagamenti informatizzati gestiti dalla Banca d'Italia come servizio di tesoreria, solo il 5% delle operazioni viene fatta ancora a mano.   
La Banca d'Italia sta avviando una indagine con l'Abi su  incassi e pagamenti pubblici in Italia e in alcuni paesi dell'Ue per avere un quadro di raffronto. 

In Italia i due terzi delle imprese hanno un sito web dove espongono il catalogo dei propri prodotti, il 90% utilizza la rete per incassi e pagamenti mentre il 50% fa ricorso alla fatturazione elettronica, la maggioranza delle piccole e medie imprese però stenta a utilizzare la tecnologia dell'informazione e della comunicazione (Ict) per innovare processi interni e rapporti con l'esterno. L'informatizzazione è in lieve crescita nella pubblica amministrazione, ma "permangono forti differenze tra aree geografiche" e tra enti.
E' quanto emerge dal IV rapporto su 'La diffusione dell'Ict nei pagamenti elettronici e nelle attività in rete" presentato dalla Banca d'Italia a Palermo, prima di quattro tappe (seguiranno Milano, Firenze e Napoli).    
L'indagine di Bankitalia si basa su un campione di circa 4.400 imprese intervistate e sul monitoraggio dell'utilizzo dell'Ict nelle Regioni, nelle Province e in un campione rappresentativo di Comuni, oltre che nelle Asl dei capoluoghi.     
Per quanto riguarda le imprese, il ricorso al corporate banking interbancario cresce del 20%, l'utilizzo dei bonifici del 10% e la fatturazione elettronica del 20%, ma con netta prevalenza delle fatture ricevute soprattutto dalle grandi imprese fatturatrici. Rimane invece modesto il tasso di espansione delle vendite in rete. Oltre il 50% delle imprese fa acquisti on line ma solo una su dieci realizza vendite via web, "a conferma - sottolinea la Banca d'Italia - dei lenti progressi del commercio elettronico presso le famiglie".       
Bankitalia ritiene che tra gli ostacoli alla diffusione dell'e-commerce tra le imprese ci siano "l'esigenza di avere un contatto diretto col cliente e il fornitore, l'insufficiente presenza in rete di controparti e l'incertezza sulla loro identità e affidabilità. Un ruolo di stimolo è svolto, secondo l'indagine, dalle banche.     
Per Bankitalia "si cominciano a scorgere segnali positivi" anche nella pubblica amministrazione, in particolare nelle relazioni con i tesorieri e i fornitori. "Per quanto riguarda i servizi per l'interazione tra P.A., cittadini e imprese - si legge nel rapporto - si registra una generale crescita del numero dei siti e dei servizi erogati in rete; tuttavia solo il 50% dei siti di tali amministrazioni risponde agli standard richiesti dal codice dell'amministrazione digitale". Le Asl e le Regioni, sia al Nord che al Sud, sono gli enti che utilizzano le Ict per gestire richieste o prenotare servizi: Asl 60%, Regioni 50%, Province 28%, Comuni 23%.

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