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Sms con le assenze degli studenti “Così si contrasta la dispersione scolastica”

Il provveditore agli Studi di Palermo: “Un’idea positiva, aderiranno anche le nostre scuole. È un’alleanza con le famiglie”

Palermo. Uno strumento per avvicinare la scuola alle famiglie, ma soprattutto un mezzo per contrastare la dispersione scolastica che sembra non voler accennare a diminuire. Il provveditore agli Studi di Palermo, Rosario Leone, si dice assolutamente favorevole all’istituzione di “Scuola mia”, il portale che permetterà ai genitori di consultare le pagelle on-line e di ricevere gli sms in caso di assenze dei figli, voluto dai ministeri della Pubblica Amministrazione e della Pubblica Istruzione.
Pagelle on line e sms ai genitori. Anche la città di Palermo e la sua provincia aderiranno all’iniziativa?
“Sì, cercheremo di farlo. Ci pare un’idea positiva per tanti motivi, innanzitutto perché si definisce un’alleanza tra famiglia e scuola che fino ad ora non è mai stata tanto realizzata quanto auspicata. Viviamo una realtà complessa in cui c’è bisogno di un’alleanza come questa per vincere la sfida educativa. Sono iniziative indispensabili, considerando che oggi gran parte problemi risiedono nell’incapacità dei soggetti istituzionali di stare insieme”.
Come avrete intenzione di promuovere il progetto ministeriale?
“Non abbiamo ancora una definizione precisa dei ruoli e delle responsabilità, ma si tratta di una novità epocale. Tante volte si criticano i governi perché magari ci si ritrova dall’altra parte politica, invece bisogna essere critici a seconda della reale bontà delle iniziative prese. Oggi ci viene offerto uno strumento ottimo”.
Come funzionerà il portale “Scuola mia”?
“Le notizie sui diversi alunni saranno trasmesse on-line alla famiglia e alle diverse parti scolastiche, per cui immediatamente i due interlocutori saranno informati e resi coscienti di ciò che accade. Con il tempo, poi, in base alla scheda dell’alunno sarà facile capire di che soggetto si tratta. Se, ad esempio, un’assenza si inquadra in un contesto di continuità, allora evidentemente evidenzierà una sofferenza del soggetto che dovrà portare la scuola, la famiglia e le altre figure specialistiche interessate, a studiare il caso. Il sistema ci offre uno strumento che va colto al volo”.
A proposito di alunni che si assentano da scuola, a Palermo e in provincia quanto è diffuso il fenomeno?
“Malgrado i grandi sforzi fatti con l’osservatorio sulla dispersione e malgrado la grande quantità di alleanze stipulate con altre istituzioni come il Coni, la dispersione scolastica è un fenomeno che non tende ad arrestarsi, tantomeno a diminuire. Un elemento, questo, che la dice lunga sull’aumento della povertà delle comunità educanti. Bisogna recuperare uno slancio nei confronti di questa condizione, perché quanto fatto fino ad ora non è ancora sufficiente. Ci sono tante famiglie in difficoltà e tanti sono i ragazzi che, perdendo l’attenzione dei modelli familiari, tendono a sfuggire al processo educativo. Ci sono, inoltre, difficoltà legate alla multietnicità: senza mediazione culturale istituzionalizzata, come si può realizzare un’azione di recupero dei soggetti che arrivano nel nostro Paese senza secolarizzazione?”
L’alta percentuale di dispersione scolastica nasconde, dunque, una molteplicità di difficoltà?
“L’assenza da scuola spesso può denunciare problemi ben più grandi di una marachella. Si va dall’assenza casuale per gioco o perché non si è studiato, appunto, a scenari ben più complessi che raccontano di alunni sofferenti all’interno del contesto familiare o territoriale”.
Tra i genitori, quanti seguono realmente i loro figli?
“Si tratta di una realtà a macchia di leopardo. Sono sempre di meno le famiglie che si dimostrano in grado di seguire i loro figli passo dopo passo, per tante ragioni. Negli ambienti più alti della società per questioni lavorative, nelle fasce più basse per povertà sia economica che morale. La nostra città è aggredita dall’alto e dal basso ed è probabile che famiglia si senta sotto assedio e priva mezzi di per farcela. Il nostro sforzo, quindi, deve essere quello di rendergli proprio questi strumenti e il portale sarà uno di questi”.

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