Brunori SAS debutta sul palco dell’Ariston per il Festival di Sanremo 2025 con il brano "L'albero delle noci", una canzone che si distingue per la profondità del testo e l’intensità della melodia. Il cantautore cosentino, noto per la sua capacità di raccontare storie intime e universali con uno stile inconfondibile, porta a Sanremo un pezzo che affronta il tema del tempo, dei ricordi e delle radici. In questa intervista, Brunori ci parla del suo esordio al Festival, del significato del brano e del suo legame con il pubblico.
Brunori, è la tua prima volta a Sanremo. Quali sono le tue emozioni?
È una sensazione strana, ma bellissima. Sanremo è un palco storico, che mette alla prova ogni artista. Ho sempre seguito il Festival con curiosità e ora sono qui, pronto a condividere la mia musica con un pubblico ancora più ampio.
"L'albero delle noci" è un titolo evocativo. Cosa racconta questa canzone?
È un brano che parla delle radici, di ciò che lasciamo e di ciò che portiamo con noi nel corso della vita. L’albero delle noci è una metafora del tempo che passa e delle esperienze che ci formano. Volevo raccontare la nostalgia e la bellezza dell’accettare il cambiamento.
Il tuo stile è molto legato alla tradizione cantautorale. Come hai lavorato alla produzione di questa canzone?
Ho cercato di mantenere l’autenticità del mio modo di scrivere, con un arrangiamento che unisce suoni classici e moderni. Volevo che il brano avesse un’anima calda, quasi familiare, capace di accompagnare l’ascoltatore in un viaggio nei propri ricordi.
Il pubblico siciliano e calabrese segue con grande affetto la musica d'autore. Vuoi lasciare un messaggio ai tuoi fan in Sicilia?
Assolutamente sì! La Sicilia è una terra che amo profondamente, per la sua cultura e per il calore della gente. Poi la Calabria è la mia terra non posso che amarla. Spero di potervi incontrare presto e cantare insieme. Grazie per il vostro affetto!
Grazie Brunori, in bocca al lupo per Sanremo!
Grazie a voi! Ci vediamo sul palco con "L'albero delle noci"!
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