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Cannabis terapeutica, farmaco gratis in Sicilia

Cannabis terapeutica

I pazienti che ricorrono alla cannabis per uso terapeutico saranno sostenuti dalla Regione siciliana che si farà carico delle spese. Lo prevede un decreto firmato dall’assessore alla sanità, Ruggero Razza.

Il farmaco sarà gratuito per i pazienti affetti da dolore cronico e neuropatico e da spasticità da sclerosi multipla, e che si rivolgeranno alle strutture sanitarie pubbliche.

La prescrizione del farmaco dovrà essere fatta esclusivamente sulla base di un piano terapeutico della durata massima di sei mesi, eventualmente rinnovabile. Non tutti i medici potranno prescrivere la cannabis, ma soltanto medici dipendenti delle Aziende sanitarie pubbliche regionali, specialisti di Anestesia e rianimazione, Neurologia e dei centri di terapia del dolore.

La cannabis potrà essere prescritta tramite cartine per uso orale (per la preparazione di decotti),  cartine e capsule per uso inalatorio (tramite specifici vaporizzatori) e tramite olio per uso orale.

Spetta ai medici delle Aziende sanitarie pubbliche regionali, specialisti di anestesia e rianimazione, neurologia e dei centri di terapia del dolore prescrivere ai pazienti la terapia con la cannabis per una durata massima di sei mesi; il preparato potrà essere richiesto dal paziente nelle farmacie ospedaliere. Al momento, però, in Sicilia queste farmacie non producono il farmaco, per cui il decreto prevede che la Regione firmi convenzioni con i privati.

Sono cinque le farmacie private che producono il farmaco, si trovano ad Agrigento, Catania, Palermo, Ragusa e Siracusa. Il decreto della Regione siciliana è il punto di arrivo di un lavoro portato avanti, per oltre un anno, da un tavolo tecnico istituito dall’assessore alla Sanità e richiesto da alcune associazioni, tra cui Bister di Catania ed "Esistono i diritti" di Palermo.

"L'emanazione del decreto assessoriale n. 18 del 17.01.2020 da parte della Regione Sicilia è sicuramente un passo in avanti - dichiara l'avvocato Marco Traina che nei mesi scorsi ha fatto parte di un tavolo tecnico presso l'assessorato istituito proprio sul tema cannabis -. Pur tuttavia non posso nascondere la mia insoddisfazione per la scelta di concedere la rimborsabilità, con onero a carico del S.S.R., esclusivamente per la riduzione del dolore in pazienti affetti da sclerosi multipla e in pazienti affetti da dolore neuropatico".

"Al tavolo tecnico istituito presso l'Assessorato alla sanità, del quale sono stato membro, si è cercato di ampliare lo spettro delle patologie rimborsabili, chiedendo di partire almeno da quanto previsto dal DM 09.11.2015, il quale - prosegue - lo estende ai pazienti oncologici, al glaucoma, all'anoressia nervosa, alle infezioni da HIV, alla terapia del dolore e alla sindrome di Gilles de la Tourette. La scelta di limitare la rimborsabilità dei preparati galenici magistrali alle sole tre ipotesi previste dal decreto non la condivido. In questo modo siamo l'unica regione italiana nella quale la rimborsabilità di tali medicinali è limitata".

"Vi sono regioni come la Puglia che sono addirittura andate oltre il DM. 09.11.2015 prevedendo la rimborsabilità per i farmaci e preparati galenici a base di cannabinoidi anche ai pazienti affetti da parkinson, ai pazienti affetti da epilessia, ai pazienti affetti da autismo, all'ADHD e ai pazienti affetti da disturbi comportamentali causati da demenza. Temo che la scelta dell'Assessorato di prevedere la rimborsabilità per i soli casi previsti dal decreto appena varato trovi una risposta nella mancanza di fondi regionali. Per ultimo - continua -, credo che si sia persa una occasione, ossia quella di affrontare il tema coltivazione in Sicilia di cannabis ad uso terapeutico. All'interno del tavolo tecnico si è avanzata tale istanza, liquidata pur tuttavia dall'Assessore con un generico impegno a portare tale proposta in seno alla Conferenza Stato-Regioni. E' stato risposto, infatti, che il tema coltivazione può essere risolto esclusivamente in termini politici e affrontato dinanzi il Ministero della Sanità. Non condivido assolutamente tale impostazione e credo che sia solo un modo per prendere tempo. La normativa consente già da adesso di chiedere la coltivazione ad uso terapeutico della cannabis e non vi è alcuna necessità di trovare coperture politiche.

"D'altronde già nel 2015 la Facoltà di Agraria dell'Università di Palermo pose in essere un progetto portato dinanzi l'allora Assessore alla Agricoltura della Regione Sicilia, dott.ssa Rosaria Barresi, avente l'obiettivo di ottenere le autorizzazioni per coltivare cannabis presso alcuni appezzamenti di terra siti nella "Fossa della Garofala" di proprietà della stessa Facoltà di Agraria. In quell'occasione - conclude - il progetto non partì per questioni di carattere economico".

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