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Diete "fai da te" e finte intolleranze: "Gli italiani e il cibo, rapporto difficile"

MILANO. Quello tra gli italiani e il cibo è un rapporto controverso:

«Passano dall’introdurre nella dieta alimenti ritenuti dei toccasana ad autodiagnosticarsi ipotetiche intolleranze, per poi finire su diete 'fai da te' eliminando del tutto alcuni cibi».

A tracciare questo profilo è la nuova edizione dell’Osservatorio Nestlé - Fondazione Adi, presentata al Congresso Nu.Me di Torino, che mostra «una fotografia a tratti controversa del rapporto degli italiani con la tavola».

Secondo i risultati dello studio, che in 7 anni ha analizzato oltre 55mila italiani, una persona su due (51%) dice di aver seguito una dieta negli ultimi anni, in particolare una 'dieta fai da te' (31%), seguita da chi dichiara di seguire quella mediterranea (18%).

«La dieta 'fai da te' - commenta Giuseppe Fatati, coordinatore scientifico dello studio e presidente della Fondazione Adi - è un’abitudine scorretta che sembra andare di pari passo con l’aumento della popolazione obesa in Italia. Anche per quanto riguarda la dieta mediterranea sorgono delle perplessità, visto che negli ultimi anni abbiamo registrato una diminuzione dei consumi di carne, formaggi e pane. In realtà non esistono alimenti da escludere totalmente, ma scelte alimentari all’insegna dell’equilibrio e della varietà».

Tantissimi anche gli italiani che si affidano all’autodiagnosi: solo il 16% consulta il medico di fiducia per le scelte alimentari.

«L'autodiagnosi - dice Fatati - porta con sé i semi della cattiva informazione che è madre di allarmismi infondati. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una crescita del numero di pazienti che dichiara di soffrire di improbabili allergie o intolleranze. Ad esempio, il 12% del campione dichiara di soffrire di allergia al lievito che invece non è scientificamente provata. Un primo passo verso una maggiore consapevolezza potrebbe essere l’affidarsi un po' meno all’esperienza personale e lasciare al medico la diagnosi di reali patologie».

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