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"Abbraccia" tutto il cervello: scoperto il neurone della coscienza

ROMA. Scoperto il neurone della coscienza: 'abbraccia' tutto il cervello con le sue ramificazioni ed è connesso a tutte le altre cellule nervose.

È stato individuato nei topi grazie alla tecnica che permette di ricostruire i neuroni in 3D messa a punto nell'istituto americano Allen per le neuroscienze e presentata negli Stati Uniti, nel convegno su Neuroscienze e nanotecnologie organizzato a Bethesda.

Coordinati da Christof Koch, i ricercatori hanno utilizzato la ricostruzione in 3D per capire il comportamento di tre neuroni che si trovano nell'area del cervello chiamata claustro, nota da tempo per essere collegata alla coscienza.

In questo modo è emerso che i neuroni si ramificano in modo simile a quanto fanno le piante rampicanti, che producono germogli alla ricerca di qualcosa a cui aggrapparsi.

Anche i tre neuroni producono ramificazioni per collegarsi con le altre cellule nervose, ma uno soltanto di essi avvolge completamente l'organo: come una «corona di spine», ha detto Koch.

Tutti e tre i neuroni, inoltre, sembrano connettersi alle regioni addette al controllo delle informazioni sensoriali che guidano i comportamenti.

In questo modo i ricercatori hanno individuato le 'strade' che portano i messaggi alla corteccia cerebrale e hanno dimostrato che l'area alla base del cervello potrebbe coordinare i segnali in entrata e in uscita per creare la coscienza.

In pratica la regione funzionerebbe come un direttore d'orchestra che mette d'accordo le aree diverse della corteccia, sincronizzando la loro attività per dare vita ad un'esperienza di cui si ha coscienza.

È stato possibile vedere i neuroni ramificarsi osservandone il comportamento nel cervello di topi geneticamente modificati in modo che le loro cellule nervose producessero una proteina fluorescente.

Mentre i neuroni si sviluppavano i ricercatori li avevano fotografati fino a collezionare 10 mila immagini che, analizzate da un software, hanno permesso di ricostruire lo sviluppo dei neuroni in 3D.

«È un passo importante per capire quali sono i meccanismi che determinano l'elaborazione cosciente degli stimoli nel cervello sano» ha osservato Fabrizio Doricchi, che insegna Psicologia Fisiologica all'università Sapienza di Roma.

Questo, ha aggiunto, «può favorire anche una migliore comprensione e la possibile riabilitazione dei disturbi dell'elaborazione cosciente che si presentano in seguito a lesioni cerebrali».

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