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Fecondazione, studio: meno chance per chi lavora nel settore finanziario

ROMA. Le donne che lavorano nel settore finanziario hanno le probabilità peggiori di concepire con la fecondazione assistita, mentre al contrario le insegnanti sono quelle con il maggior tasso di successo.

Lo ha scoperto uno studio presentato al meeting della American Society for Reproductive Medicine, che ha anche visto che i successi aumentano all'aumentare del salario.

L'analisi della clinica americana FertilityIQ si basa sui dati di 1123 pazienti. Le donne che lavorano nelle banche di investimento hanno un tasso di successo inferiore del 60% rispetto a quelle che percepiscono lo stesso stipendio ma in altri lavori.

Per le insegnanti invece il tasso è sei volte maggiore rispetto ad altri lavori con la stessa busta paga. Medici, infermiere e avvocati hanno percentuali nella media. In generale se il reddito familiare supera i 90mila euro le percentuali sono superiori dell'80% rispetto a chi sta sotto questa cifra. A determinare le differenze, spiega al Telegraph l'autore principale, Jake Anderson-Bialis, è l'aderenza delle donne alle terapie connesse ai cicli di fecondazione assistita, con quelle più impegnate, come appunto quelle che lavorano in banca, che hanno una probabilità maggiore di saltare o ritardare l'assunzione di farmaci o gli appuntamenti dallo specialista rispetto ad esempio alle maestre, che possono approfittare dei lunghi periodi di pausa estiva.

«Quello della fecondazione assitita è un percorso estremamente fragile - spiega - dove il timing è molto stretto e le pazienti sono responsabili di una parte consistente della terapia. Basta essere ore in anticipo o in ritardo per perdere l'intero ciclo. Le donne nel settore finanziario devono uscire di nascosto per gli appuntamenti, e se devono vedere un cliente o il mercato crolla saltano le visite».

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