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All'Ismett di Palermo primo trapianto di fegato con la telemedicina

PALERMO.  Una giovane donna stava morendo quando grossi emangiomi del suo fegato si sono spontaneamente rotti provocando una gravissima emorragia. L'unica speranza di salvezza per lei era un trapianto di fegato. Da mesi, il Centro regionale trapianti e Ismett - grazie a un finanziamento dell'assessorato regionale alla Salute - lavoravano per avviare un nuovo sistema di telemedicina che metta in collegamento le terapie intensive degli ospedali Sant'Elia di Caltanissetta, Taormina ed Ismett con l'obiettivo di migliorare la cura dei pazienti, grazie alla collaborazione tra i professionisti e la gestione dei potenziali donatori di organi.    Proprio la disponibilità di questo nuovo sistema, chiamato tele-Icu (tele-Intensive Care Unit) ha consentito di trapiantare e salvare Maria (nome di fantasia ndr).
All'Ospedale di Caltanissetta, infatti, era stata ricoverata una giovane donna, anche lei in attesa di un trapianto, di rene nel suo caso, che aveva avuto una gravissima emorragia cerebrale. Le sue condizioni erano apparse subito come disperate e nonostante cure intensive, i medici della terapia intensive di Caltanissetta - diretta dal primario Giancarlo Foresta - dovevano constatare l'avvenuta morte cerebrale. I familiari della paziente acconsentivano al prelievo per trapianto degli organi della loro cara.
«Il Centro regionale trapianti, con il costante supporto dell'assessorato della salute - sottolinea Vito Sparacino, coordinatore del Centro regionale trapianti - prosegue nella sua attività di »facilitatore« del complesso processo di procurement di organi e tessuti. In questo senso, il collegamento telematico tra le Unità di rianimazione e l'Ismett si è rivelato particolarmente utile per rendere più efficiente la rete regionale dei trapianti».

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