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Palermo, al Civico nuovo sistema per la lotta contro il cancro al seno

Si tratta di una nuova attrezzatura per l'analisi durante l'intervento chirurgico delle metastasi del linfonodo sentinella nel carcinoma mammario. «Il vantaggio principale è quello di evitare un secondo intervento chirurgico per la paziente», sottolinea il chirurgo Giuseppe Muscolino, coordinatore della Breast Unit, l'unità operativa clinica di Senologia presso l'ospedale

PALERMO. Un nuovo sistema, una strumentazione automatica per potenziare la lotta cancro il
cancro al seno. L'Azienda ospedaliera Civico ha acquisito un'attrezzatura per l'analisi durante l'intervento chirurgico delle metastasi del linfonodo sentinella nel carcinoma mammario.
Viene utilizzata la metodica Osna, l'amplificazione in unica fase degli acidi nucleici, una tipologia di esame usata in poche strutture ospedaliere pubbliche nell'Italia meridionale. «Il vantaggio principale è quello di evitare un secondo intervento chirurgico per la paziente» - sottolinea il chirurgo Giuseppe Muscolino, coordinatore della Breast Unit, l'unità operativa clinica di Senologia che, al Civico, segue le donne con il cancro al seno dalla diagnosi alla cura. «Vengono
abbattuti i tempi - continua Muscolino - durante l'intervento chirurgico gli anatomopatologi analizzano in tempo reale con  la nuova strumentazione, e non successivamente, il linfonodo
sentinella, indicandoci se sono presenti delle micro o della macrometastasi. Se l'esito dell'esame è positivo -  il risultato arriva in circa 40 minuti-  e dunque il linfonodo è metastatico, procediamo allo svuotamento del cavo ascellare nel corso dell'intervento chirurgico». Finora l'esame veniva
effettuato nei laboratori dell'Unità Operativa di Anatomopatologia, diretta Da Nunzia Scibetta, dopo la conclusione dell'intervento, e quindi, in caso di linfonodo in metastasi, la paziente doveva essere sottoposta a un'altra operazione per lo «svuotamento» dell'ascella, per eliminare i
linfonodi. «Per l'Arnas Civico - afferma il commissario straordinario, Carmelo Pullara - l'uso di questa metodica è un salto di qualità nella cura del carcinoma del seno - e conferma la predisposizione a centro di riferimento oncologico proiettandoci a livello nazionale».

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